17/09/2018
Buongiorno a tutti.
Con piacere posto qui il prologo del mio nuovo libro: "Tangoterapia, Oltre il Tango alla scoperta di sé".
Il libro sarà pubblicato a breve :-)
Massimo Habib
Prologo
Il libro che mi accingo a scrivere tratta il tema dell'identità. La mia, la vostra.
Identità significa chi siamo, qual è la nostra natura, la nostra specificità, il nostro quid nel mondo. Come realmente mi distinguo dal mio prossimo? Quali sono i miei meccanismi peculiari? Che differenza c'è fra carattere e natura? Compito ambizioso. Ma il mio è un metodo ambizioso. La Tangoterapia Metodo Habib considera la nostra persona come un universo da esplorare, da comprendere, da sondare, da vitalizzare. Può il Tango aiutarmi in questo compito? Sicuramente, in parte.
Sto aspettando la prossima cliente. E' la sua prima volta. Arriverà e mi dirà perché e venuta da me, qual è la sua domanda, il suo tema, il suo disagio, la sua curiosità. Io le dirò di alzarsi, di chiudere gli occhi, di non fare nulla e di provare a tenere gli occhi sempre chiusi per qualche minuto. A quel punto sceglierò una musica, una fra tremila circa stipate nel mio smartphone. La mia musica, la sua musica, il nostro mondo per tre, quattro minuti. Eh si, la scelgo io la musica. Sempre. E' il mio modo per comunicare con una intenzione precisa, come un racconto, una suggestione, un setting. E non sarà una musica di Tango. Sorpresa. Poi mi avvicinerò e sentirò il modo in cui sta in piedi davanti a me. Vedrò il modo in cui tiene gli occhi chiusi, la sua bocca, i piccoli movimenti del capo. Il suo corpo confesserà una vibrazione peculiare, la sua. Quando sarò a un passo da lei tutto inizierà a cambiare. Tutta la sua persona oscillerà, si adatterà, si preparerà al contatto.
E il lavoro sarà iniziato. Alla ricerca dell'identità. Chi sei?
Prima del contatto ogni cosa, ogni energia cambia forma, prende un nome misterioso come una parola mal scritta quasi illeggibile. Finalmente le tocco una mano, la prendo, respiro.
La abbraccio piano. Incendio di realtà.
Come in un puzzle di un milione di pezzi qualche tessera va subito a posto. Io comprendo qualcosa. La musica mi dice cosa fare e il mio organismo inizia a processare i dati dell'anima. Distinguo fra me e lei. No, non è importante che la persona sappia ballare il tango, anzi. Questo primo approccio con una o un ballerino guasterebbe in parte la festa. In quel caso avrei a che fare con una maschera perfetta e un'identità tutta da svelare. Difficile posare una maschera incollata. Difficile ma possibile.
Durante il ballo lei parlerà forte con quel corpo vergine del mio schema, della forma che propongo. La capirò per differenza. Inizierò a scoprire chi è basandomi su una precedente scoperta di me. Come avvicinare un colore definito a uno cangiante che piano si definisce.
La capirò per differenza.
Perché mi stringe così forte la mano? Perché sento quel freddo nel petto? Perché il suo busto è così rigido? Eccole le altre maschere che piano appaiono e si presentano in fila. Le vedremo ad una ad una. Con pazienza, respirando. La musica finirà e il modo in cui si allontanerà da me racconterà la storia di come lascia e viene lasciata, di come incontra gli uomini e le donne, di come vive l'abbandono o la liberazione da una madre troppo assillante, di come saluta un padre poco presente o violento. E io accoglierò tutto questo nel mio organismo, consapevolmente, e le chiederò semplicemente: "come stai?"
Ma ora mi chiedo come sto io. Adesso, dopo aver scritto le prime righe del mio secondo libro. Bene, sono curioso di sapere che forma prenderà, in che modo potrò raccontare al lettore questa mia ricerca della Verità.
In questi sei anni, da quando ho pubblicato “TangoOlistico, ai confini del Contatto”, ho apportato alcune modifiche alla disciplina ma soprattutto ho approfondito i temi, esplorato nuovi strumenti e ho deciso di scrivere questo libro per aggiornare lo stato dell'arte, della mia arte, ma anche per accorgermi tramite lo scrivere della mia identità, del mio percorso. Chi sono?
Alcuni giorni fa durante un gruppo di formazione mi sono prestato come cavia durante la lezione sul Sogno Danzato, una delle novità che avrà spazio in questo libro. Ho raccontato un mio sogno e il gruppo di allievi mi ha accompagnato nella sua comprensione danzando insieme a me con le tecniche particolari che stavano apprendendo. Fantastico. Provare su di me che il Metodo funziona! Attraversare quegli attimi di sgomento e di perdita di controllo, per poi rimettere le cose a posto. Una piccola epifania del mio inconscio. Funziona.
E allora sono qui.
Accompagnato da un gioco di impressioni trasognate e semplici schemi per capire i meccanismi elaborati della disciplina, proverò a raccontarvi la mia arte.
Ma ecco che arriva la mia cliente. La realtà sta per chiamare forte alla porta dell'attesa. Io respiro il momento e inizio la mia giornata di lavoro.
Buona lettura,
Massimo Habib