12/06/2020
Il DIABETE mellito è una malattia cronica caratterizzata da un eccesso di zuccheri (glucosio) nel sangue, nota come iperglicemia.
Si divide in due forme principali: il diabete di tipo 1 ed il diabete di tipo 2.
Il diabete di tipo 1 è caratterizzato dall'assenza totale di secrezione insulinica, mentre il diabete di tipo 2 è determinato da una ridotta sensibilità dell'organismo all'insulina, normalmente prodotta da parte dei tessuti bersaglio (fegato, muscolo e tessuto adiposo), e/o da una ridotta secrezione di insulina da parte del pancreas (dalle cellule chiamate beta-cellule). Può progressivamente peggiorare nel tempo e si instaura sulla base di una condizione preesistente di insulino-resistenza.
Il diabete tipo 2 è una malattia ad elevata diffusione in tutto il mondo e la sua prevalenza è in continua crescita. Esistono poi altre forme di diabete legate a difetti genetici delle funzione beta cellulare o dell'azione insulinica, malattie del pancreas esocrino, indotto da farmaci o sostanze chimiche, e il diabete "gestazionale" che può insorgere appunto durante la gravidanza.
- Quali sono le cause del diabete?
Si riconoscono tra le cause della malattia un'interazione tra fattori genetici (familiarità) e fattori ambientali (vita sedentaria abitudini alimentari e altro).
- Quali sono i sintomi del diabete? Spesso la presenza di iperglicemia non dà alcun sintomo né segno, per tale motivo il diabete è considerata una malattia subdola. Talvolta i sintomi compaiono quando la malattia è già presente da anni. La sintomatologia classica, nei casi acuti, è caratterizzata da stanchezza, aumento della sete (polidipsia), aumento della diuresi (poliuria) perdita di peso non ricercata, a volte addirittura concomitante all'aumento dell'appetito, malessere, dolori addominali, sino ad arrivare, nei casi più gravi, a confusione mentale e perdita di coscienza.
La costante presenza di valori di glicemia superiori alla norma aumenta il rischio di complicanze macrovascolari e microvascolari (danno dei vasi sanguigni). Le maggiori complicanze derivate dal possono arrecare al paziente diversi danni, che si dividono in:
*Neurologici (neuropatia). Alterazione anatomica e funzionale del sistema nervoso centrale, periferico e Volontario, deficit sensitivi, motori, visivi, acustici.
*Renali (nefropatia). Danno alle strutture filtranti del rene (glomeruli e tubuli renali) che può portare in casi estremi alla dialisi (in Italia il 30% dei pazienti in terapia dialitica sono diabetici).
*Oculari (retinopatia). Causata da iperglicemia cronica e ipertensione che portano ad alterazione dei vasi sanguigni con conseguente peggioramento della vista fino alla cecità.
* Cardio-cerebrovascolari: infarto miocardico o cardiopatia ischemica, ictus cerebrale.
DIAGNOSI
Per diagnosticare il diabete è necessario effettuare un esame del sangue. La patologia viene riscontrata in presenza di 2 valori di glicemia a digiuno (FPG) maggiori di 126 mg/dl in 2 giornate differenti, o quando il valore dell'emoglobina glicata è > 6.5% e viene riconfermato in un prelievo successivo (almeno 3 mesi dopo), o ancora quando viene individuato un valore casuale > 200 mg/dl in presenza di alcuni sintomi (poliuria, polidipsia, stato confusionale, alterazioni visive o altro ancora).Trattamenti Terapia insulinicaE' inevitabile per curare il diabete di tipo 1. Consiste in iniezioni sottocutanee e grazie a questa terapia e ad un corretto stile di vita la maggior parte dei pazienti riesce a condurre una vita normale e a prevenire l'insorgenza delle complicazioni a lungo termine della malattia.
PREVENZIONE
Interventi per migliorare lo stile di vita, che includono attività fisica aerobica di moderata intensità della durata di 20-30 minuti al giorno o 150 minuti alla settimana e perdita di peso corporeo del 10%, riducono l'incidenza del diabete tipo 2 del 60%.
Inoltre, la qualità, più che la quantità totale dei nutrienti, deve essere controllata.
Una dieta ricca di acidi grassi saturi (grassi animali) aumenta il rischio di sviluppare il diabete, mentre la parziale sostituzione di questi ultimi con acidi grassi insaturi lo riduce (i cosiddetti omega 3).
Uno screening, volto ad identificare la patologia anche nei soggetti asintomatici, viene in genere raccomandato a tutta la popolazione, trattandosi di un semplice esame del sangue (glicemia a digiuno).
Esistono tuttavia soggetti maggiormente a rischio, i quali devono mantenere sotto costante controllo il valore della glicemia.
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