L'Ottico - in memoria di Aurelia

L'Ottico - in memoria di Aurelia Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani, ma i leoni rimangono leoni ed i cani restano cani. .

Il futuro potrebbe essere meno nero.
20/08/2025

Il futuro potrebbe essere meno nero.

Pancreatic cancer is one of the deadliest cancers, often returning within months even after surgery. Now, a personalized mRNA vaccine from BioNTech and Genentech offers new hope. Unlike traditional vaccines, it’s designed after diagnosis, using tumor-specific mutations to train T cells to hunt leftover cancer. In a small trial, half the patients developed strong immune responses years later, most remained cancer-free while relapses surged in non-responders. Remarkably, some patients stayed cancer-free for over three years a rare outcome for this aggressive disease. Though early, the findings suggest mRNA vaccines could transform cancer care, turning the immune system into a powerful, personalized defense.

26/05/2025
23/05/2025
Sempre nel cuore ♥️
11/05/2025

Sempre nel cuore ♥️

26/04/2025
Giada compie 14 anni...🩷E noi te la stiamo curando come una una Reginetta 👑 🥰🌈Aurelia Salusso
30/03/2025

Giada compie 14 anni...🩷
E noi te la stiamo curando come una una Reginetta 👑 🥰🌈
Aurelia Salusso

🩷 ✨ ⭐ 🌟 🩷Sei sempre la stella più luminosa🩷 ✨ ⭐ 🌟 🩷CreditsValerio Minato pH
26/12/2024

🩷 ✨ ⭐ 🌟 🩷
Sei sempre la stella più luminosa
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Credits
Valerio Minato pH

Lo sapevi che alcuni fattori possono aumentare il rischio di esposizione ad un tumore del pancreas?Prevenire è il primo ...
20/11/2024

Lo sapevi che alcuni fattori possono aumentare il rischio di esposizione ad un tumore del pancreas?
Prevenire è il primo passo per combattere questa malattia e la prevenzione inizia dalla consapevolezza.

👉 Condividi questo post e aiutaci a far conoscere i fattori di rischio!

Aurelia 🩷14 gennaio 1949 17 ottobre 2018
17/10/2024

Aurelia 🩷
14 gennaio 1949
17 ottobre 2018

Seconda puntata, secondo paziente. Domenica scorsa, a Che Tempo Che Fa, Fabio Fazio, Sandra Misale e il sottoscritto han...
11/05/2024

Seconda puntata, secondo paziente.

Domenica scorsa, a Che Tempo Che Fa, Fabio Fazio, Sandra Misale e il sottoscritto hanno raccontato di un nuovo farmaco. Riassumendo (per i dettagli guardate il post di ieri) questo composto che “riaggiusta” una macchina spesso guasta nei tumori si è dimostrato efficacissimo in laboratorio e sui topi. Per questo è stata tentata la somministrazione a due pazienti. Del primo paziente abbiamo parlato ieri (e in trasmissione), eccovi la storia dettagliata dell’altro.

Donna, 77 anni, adenocarcinoma del pancreas. E già a questo punto le cose si mettono malissimo. E’ uno dei tumori più terribili in circolazione. Sopravvivenza a 5 anni molto sotto il 5%, perché il tumore viene spesso diagnosticato tardi, quando già si è diffuso, e la chemioterapia è poco efficace.

Tante persone ci sono state portate via da questa terribile malattia. Gianluca Vialli, Luciano Pavarotti, Mariangela Melato, Giacinto Facchetti e tanti altri. E’ uno di quei pochi tumori per i quali la sopravvivenza odierna non è troppo dissimile da quella che si registrava molti anni fa, quando di cancro del pancreas morirono Giuseppe Meazza e Anna Magnani.

Per la signora di 77 anni si mette molto male. Viene tentata la chemioterapia, ma il tumore nonostante le cure arriva al fegato dove cominciano a crescere numerose metastasi. Vista la situazione disperata, si decide di tentare con questo nuovo farmaco, perché il cancro della signora ha proprio quel “guasto” che può essere riparato.

I risultati sono strabilianti. Bastano due cicli di terapia per ridurre del 70% le metastasi, e alla fine, dopo 4 cicli, la malattia è SPARITA. Da allora sono passati 5 mesi e la malattia non si è ancora ripresentata. Anche in questo caso, vediamo guarigioni che un tempo erano di competenza esclusiva – per chi crede – della Madonna di Lourdes.

Alcune considerazioni, molto importanti. Questo farmaco, nonostante i risultati eccezionali, non è ancora disponibile perché per capire se è efficace e sicuro sarà indispensabile terminare una rigorosa sperimentazione. Questo avverrà nel modo più veloce possibile, ma è un passo che non può essere omesso. Anche nei casi in cui vorremmo il farmaco domani mattina, bisogna agire con rapidità, ma anche con prudenza e metodo. L’abbiamo fatto per il vaccino contro il COVID e dobbiamo farlo sempre.

Molti di voi si faranno delle domande, ma a queste domande non c’è ancora risposta. Il tumore è sconfitto per sempre o tornerà? Questo approccio a quanti tumori potrà essere applicato? Quanto impiegheremo ad averlo disponibile? Per saperlo dobbiamo aspettare.

Però c’è una cosa che sappiamo: un farmaco di precisione, che riaggiusta una macchina rotta nelle cellule di un cancro, in due pazienti in fase avanzatissima l’ha fatto sparire. Questo è quello che la medicina moderna può fare.

Per farvi capire la portata di questa scoperta riprendo delle parole del mio libro Match Point (se siete interessati all’argomento vi consiglio di leggerlo per avere un quadro completo): una volta di AIDS si moriva al 100%. Poi è arrivato il primo antivirale, e ancora si moriva al 100%, poi è arrivato il secondo e quando è arrivato il terzo non moriva quasi più nessuno. Ora HIV è una infezione con la quale si convive senza troppi problemi, con la giusta terapia.
Con il cancro potremmo essere vicini a un cambiamento drammatico delle prospettive, siamo insomma al Match Point. Come dice il mio amico Maurizio Scaltriti, non si tratta più di “se”, ma di “quando”.

E quando la svolta ci sarà, lo dovremo ai ricercatori, ai medici, agli scienziati, a chi studia con umiltà e si impegna con abnegazione.

Nulla arriverà da chi quotidianamente, sputa sulla scienza e deride l’importanza dello studio.

Questi irresponsabili (e i loro cari) beneficeranno delle cure, e chissà se in quel momento avranno giusto un minimo di rimorso, o ancora continueranno a berciare contro il “siero genico sperimentale”.

Nella foto, le TAC della paziente prima del trattamento e dopo 4 cicli di terapia.

https://www.facebook.com/share/p/9giQHmQGWztyvJgz/

Seconda puntata, secondo paziente.

Domenica scorsa, a Che Tempo Che Fa, Fabio Fazio, Sandra Misale e il sottoscritto hanno raccontato di un nuovo farmaco. Riassumendo (per i dettagli guardate il post di ieri) questo composto che “riaggiusta” una macchina spesso guasta nei tumori si è dimostrato efficacissimo in laboratorio e sui topi. Per questo è stata tentata la somministrazione a due pazienti. Del primo paziente abbiamo parlato ieri (e in trasmissione), eccovi la storia dettagliata dell’altro.

Donna, 77 anni, adenocarcinoma del pancreas. E già a questo punto le cose si mettono malissimo. E’ uno dei tumori più terribili in circolazione. Sopravvivenza a 5 anni molto sotto il 5%, perché il tumore viene spesso diagnosticato tardi, quando già si è diffuso, e la chemioterapia è poco efficace.

Tante persone ci sono state portate via da questa terribile malattia. Gianluca Vialli, Luciano Pavarotti, Mariangela Melato, Giacinto Facchetti e tanti altri. E’ uno di quei pochi tumori per i quali la sopravvivenza odierna non è troppo dissimile da quella che si registrava molti anni fa, quando di cancro del pancreas morirono Giuseppe Meazza e Anna Magnani.

Per la signora di 77 anni si mette molto male. Viene tentata la chemioterapia, ma il tumore nonostante le cure arriva al fegato dove cominciano a crescere numerose metastasi. Vista la situazione disperata, si decide di tentare con questo nuovo farmaco, perché il cancro della signora ha proprio quel “guasto” che può essere riparato.

I risultati sono strabilianti. Bastano due cicli di terapia per ridurre del 70% le metastasi, e alla fine, dopo 4 cicli, la malattia è SPARITA. Da allora sono passati 5 mesi e la malattia non si è ancora ripresentata. Anche in questo caso, vediamo guarigioni che un tempo erano di competenza esclusiva – per chi crede – della Madonna di Lourdes.

Alcune considerazioni, molto importanti. Questo farmaco, nonostante i risultati eccezionali, non è ancora disponibile perché per capire se è efficace e sicuro sarà indispensabile terminare una rigorosa sperimentazione. Questo avverrà nel modo più veloce possibile, ma è un passo che non può essere omesso. Anche nei casi in cui vorremmo il farmaco domani mattina, bisogna agire con rapidità, ma anche con prudenza e metodo. L’abbiamo fatto per il vaccino contro il COVID e dobbiamo farlo sempre.

Molti di voi si faranno delle domande, ma a queste domande non c’è ancora risposta. Il tumore è sconfitto per sempre o tornerà? Questo approccio a quanti tumori potrà essere applicato? Quanto impiegheremo ad averlo disponibile? Per saperlo dobbiamo aspettare.

Però c’è una cosa che sappiamo: un farmaco di precisione, che riaggiusta una macchina rotta nelle cellule di un cancro, in due pazienti in fase avanzatissima l’ha fatto sparire. Questo è quello che la medicina moderna può fare.

Per farvi capire la portata di questa scoperta riprendo delle parole del mio libro Match Point (se siete interessati all’argomento vi consiglio di leggerlo per avere un quadro completo): una volta di AIDS si moriva al 100%. Poi è arrivato il primo antivirale, e ancora si moriva al 100%, poi è arrivato il secondo e quando è arrivato il terzo non moriva quasi più nessuno. Ora HIV è una infezione con la quale si convive senza troppi problemi, con la giusta terapia.
Con il cancro potremmo essere vicini a un cambiamento drammatico delle prospettive, siamo insomma al Match Point. Come dice il mio amico Maurizio Scaltriti, non si tratta più di “se”, ma di “quando”.

E quando la svolta ci sarà, lo dovremo ai ricercatori, ai medici, agli scienziati, a chi studia con umiltà e si impegna con abnegazione.

Nulla arriverà da chi quotidianamente, sputa sulla scienza e deride l’importanza dello studio.

Questi irresponsabili (e i loro cari) beneficeranno delle cure, e chissà se in quel momento avranno giusto un minimo di rimorso, o ancora continueranno a berciare contro il “siero genico sperimentale”.

Nella foto, le TAC della paziente prima del trattamento e dopo 4 cicli di terapia.

Indirizzo

Villafranca
12033

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