28/12/2024
Dal giornalista e autore Elisabeth Gilbert
“Alcuni anni fa, ero bloccata su un autobus che attraversava New York City durante l’ora di punta. Il traffico era quasi fermo. L’autobus era pieno di persone stanche e infreddolite, profondamente irritate l’una con l’altra e con il mondo intero. Due uomini si stavano urlando addosso per una spinta che forse era stata intenzionale o forse no. Una donna incinta salì a bordo, e nessuno le offrì il posto. Nell’aria si respirava rabbia; non si trovava alcuna traccia di misericordia.
Ma mentre l’autobus si avvicinava alla Settima Avenue, l’autista prese il microfono. “Amici,” disse, “so che avete avuto una giornata difficile e che siete frustrati. Non posso fare nulla per il traffico o per il tempo, ma c’è qualcosa che posso fare. Quando ognuno di voi scenderà dall’autobus, tenderò la mia mano verso di voi. Passandoci accanto, lasciate i vostri problemi nel palmo della mia mano, va bene? Non portate i vostri problemi a casa dalle vostre famiglie stasera, lasciateli qui con me. Il mio percorso passa proprio vicino al fiume Hudson, e quando ci passerò stasera, aprirò il finestrino e getterò i vostri problemi nell’acqua.”
Fu come se si fosse spezzato un incantesimo. Tutti scoppiarono a ridere. I volti si illuminarono di una gioia inaspettata. Le persone che per l’ultima ora avevano finto di non notarsi a vicenda si guardarono improvvisamente con un sorriso, come per dire: Ma questo è serio?
Oh, sì, lo era.
Alla fermata successiva, proprio come promesso, l’autista tese la mano, con il palmo rivolto verso l’alto, e aspettò. Uno per uno, tutti i passeggeri che scendevano misero la mano sopra la sua e mimarono il gesto di lasciargli qualcosa nel palmo. Alcuni risero mentre lo facevano, altri si commossero, ma tutti parteciparono. L’autista ripeté lo stesso dolce rituale alla fermata successiva. E a quella dopo ancora. Fino al fiume.
Viviamo in un mondo difficile, amici miei. A volte è particolarmente complicato essere umani. A volte hai una br**ta giornata. A volte hai una br**ta giornata che dura per anni. Combatti e fallisci. Perdi lavoro, denaro, amici, fede e amore. Assisti a eventi terribili nei telegiornali e diventi impaurito e chiuso in te stesso. Ci sono momenti in cui tutto sembra avvolto nell’oscurità. Desideri la luce, ma non sai dove trovarla.
Ma se fossi tu la luce? E se fossi tu l’agente di illuminazione di cui una situazione oscura ha bisogno? Questo è ciò che mi ha insegnato quell’autista di autobus, che chiunque può essere la luce, in qualsiasi momento. Non era una persona potente. Non era un leader spirituale. Non era un influencer abile nei media. Era un autista di autobus, uno dei lavoratori più invisibili della società. Ma possedeva un vero potere e lo usò magnificamente a nostro beneficio.
Quando la vita sembra particolarmente cupa, o quando mi sento particolarmente impotente di fronte ai problemi del mondo, penso a quest’uomo e mi chiedo: Cosa posso fare, proprio ora, per essere la luce? Certo, non posso personalmente porre fine a tutte le guerre, risolvere il problema del riscaldamento globale o trasformare persone complicate in creature completamente diverse. Di sicuro non posso controllare il traffico. Ma ho una certa influenza su chiunque incontro, anche se non parliamo o non impariamo mai i nostri nomi.
Non importa chi sei, dove sei o quanto banale o difficile possa sembrare la tua situazione, credo che tu possa illuminare il tuo mondo. In effetti, credo che questa sia l’unica maniera in cui il mondo potrà mai essere illuminato: un atto di grazia brillante alla volta, fino al fiume.”
~ Elizabeth Gilbert
Foto di Diana Pattison