Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo, Psicoterapeuta Viterbo

Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo, Psicoterapeuta Viterbo www.psicologoaviterbo.it (sessuale, relazionale ecc.) Consulenze psicologiche su disturbi dell'alimentazione come anoressia, bulimia, obesità ecc. e lavorativo.

Psicoterapia Breve (individuale e di coppia) per il trattamento di disturbi d'ansia, disturbi dell'umore (depressione, ciclotimia ecc.), dipendenza affettiva, anoressia e bulimia, abbuffate, D.O.C. Consulenze psicologiche e sostegno psicologico su bassa autostima, disturbi d'ansia e depressivi, conflitti coniugali e familiari, problematiche in ambiente lavorativo. Orientamento scolastico (ad es. difficoltà nello studio, scelta universitaria ecc.)

15/06/2025
L'indifferenza è un ti voglio ancora più forte. "Credete al disprezzo, allo scherno, alla paura, allo scoraggiamento, al...
13/06/2025

L'indifferenza è un ti voglio ancora più forte.

"Credete al disprezzo, allo scherno, alla paura, allo scoraggiamento, alla vergogna, al panico, all'odio. Credete pure a tutto ciò. Ma non credete mai all'indifferenza." (fonte)

Irvin Yalom, Teoria e pratica della psicoterapia di gruppo.

Opera di Antonio Donghi

15/03/2025

Se tolleriamo qualcosa più di una volta, finirà per diventare un'abitudine che si ripeterà nel tempo. Se non piantiamo paletti e stabiliamo confini chiari, trasmettiamo agli altri – e a noi stessi – il messaggio che certi comportamenti o situazioni sono accettabili, mentre invece ci infastidiscono e ci fanno male.

Ogni volta che siamo fragili, lasciamo passare qualcosa che va contro i nostri principi e il nostro benessere, creiamo le condizioni perché accada di nuovo. Mettere dei limiti non significa solo essere determinati, ma anche dimostrare che non è rispettoso nei nostri confronti.

22/02/2025

La felicità è sempre uguale, ma l’infelicità può avere infinite variazioni, come ha detto anche Tolstoj. La felicità è una fiaba, l’infelicità un romanzo.

Haruki Murakami

"Chi ha sempre bisogno di stimoli per amare o vivere, non è entrato nella profondità della vita, ed abbandonerà ogni qua...
16/02/2025

"Chi ha sempre bisogno di stimoli per amare o vivere, non è entrato nella profondità della vita, ed abbandonerà ogni qualvolta la vita non gli regalerà ciò che lui desidera. È la legge dell’amore: si ama perché si sente il bisogno di farlo, non per ottenere qualcosa od essere ricambiati, altrimenti si è destinati all’infelicità"

Rudolf Nureev

"La vera vocazione di ognuno è una sola, quella di arrivare a se stesso. Finisca poeta o pazzo, profeta o delinquente, n...
12/02/2025

"La vera vocazione di ognuno è una sola, quella di arrivare a se stesso. Finisca poeta o pazzo, profeta o delinquente, non è affar suo, e in fin dei conti è indifferente. Affar suo è trovare il proprio destino, non un destino qualunque, e viverlo tutto e senza fratture dentro di sé. Tutto il resto significa soffermarsi a metà, è un tentativo di fuga, è il ritorno all'ideale della massa, è adattamento e paura del proprio cuore."

(Hermann Hesse)

“La Metamorfosi” di Franz Kafka: Uno specchio inquietante della nostra esistenzaQuest’opera non è solo la storia di un u...
10/02/2025

“La Metamorfosi” di Franz Kafka: Uno specchio inquietante della nostra esistenza

Quest’opera non è solo la storia di un uomo che si sveglia trasformato in un insetto; è un’esplorazione brutale dell’alienazione, dell’identità e dell’assurdità dell’esistenza umana. Kafka non si limita a raccontare una trasformazione fisica, ma ci pone una domanda che colpisce l’anima:

Quanto è fragile la nostra umanità quando smettiamo di soddisfare le aspettative degli altri?

Gregor Samsa, intrappolato nella sua nuova forma, è più di un personaggio: è il simbolo di come ci sentiamo quando la vita ci priva di tutto ciò che dava senso alla nostra esistenza. Quante volte ti sei sentito disconnesso da te stesso, un estraneo nella tua stessa pelle? Gregor incarna questa dolorosa realtà. Con la sua trasformazione, perde il suo posto nel mondo e, ciò che è ancora più straziante, nel cuore della sua stessa famiglia.

Kafka e l’isolamento esistenziale

Nella sua incapacità di comunicare o di essere accettato, Gregor è il riflesso perfetto di ciò che Jean-Paul Sartre definì: “L’inferno sono gli altri”. Sebbene la sua mente rimanga umana, il suo aspetto lo condanna all’oblio. Questo isolamento non è solo fisico, ma è una ferita esistenziale che urla nel silenzio.

L’assurdità della vita secondo Kafka e Camus

Perché Gregor si trasforma in un insetto? Kafka non lo spiega, ed è proprio qui che risiede il suo genio. La vita non ha sempre un senso, e questa mancanza di logica è ciò che la rende così assurda, come direbbe Albert Camus. Invece di cercare risposte, Gregor cerca di adattarsi, ma il peso dell’assurdo lo schiaccia. Non facciamo forse lo stesso ogni giorno, affrontando una realtà che spesso non comprendiamo?

La fragilità della nostra identità

L’aspetto più devastante di questa storia non è la trasformazione di Gregor, ma la reazione della sua famiglia. Nel momento in cui smette di essere il loro sostegno economico, smette di essere utile, smette di essere importante… smette di essere umano. Kafka ci lancia un messaggio crudo: in un mondo che valuta ciò che facciamo più di ciò che siamo, siamo tutti facilmente rimpiazzabili.

“La Metamorfosi” non è solo un libro, è un pugno nell’anima. È un monito su quanto sia facile perdere il legame con gli altri e con la nostra stessa umanità. Kafka ci sfida a guardare nello specchio di Gregor e a chiederci:

Quanto della nostra identità dipende dagli altri? Cosa resta di noi quando tutto ciò che ci definisce scompare?

26/01/2025

"Se la nostra religione si basa sulla salvezza, le nostre principali emozioni saranno timore e tremore. Se la nostra religione si basa sulla meraviglia, la nostra emozione principale sarà la gratitudine"
(Jung, Psicologia e religione)

INTUITO FEMMINILE«Se ci chiediamo come mai il dono della veggenza o della profezia sia attribuito alla donna, dobbiamo p...
26/12/2024

INTUITO FEMMINILE

«Se ci chiediamo come mai il dono della veggenza o della profezia sia attribuito alla donna, dobbiamo pensare che essa è in genere più aperta all’inconscio di quanto non lo sia l’uomo. La ricettività è una dote femminile che presuppone apertura e disponibilità, e secondo Jung rappresenta il vero segreto della femminilità. Inoltre la mentalità femminile è meno avversa all’irrazionale di quanto non lo sia la coscienza maschile, che tende a trascurare tutto ciò che non si conforma al giudizio della ragione, e quindi a chiudersi all’inconscio. Già Platone critica nel Fedro questo orientamento eccessivamente razionale, specie nelle questioni amorose, e attribuisce grande valore all’irrazionale e addirittura alla follia, che potrebbe essere un dono divino. […]

Tuttavia queste capacità non appartengono soltanto alla donna, e infatti vi sono anche veggenti e profeti maschi, le cui doti derivano però dalla loro disposizione ricettiva di tipo femminile, che li rende sensibili alle suggestioni provenienti da ambiti esterni alla coscienza. L’Anima, intesa quale questa parte femminile della personalità dell’uomo, possiede questa ricettività e apertura all’irrazionale che le permette di operare come mediatrice tra la coscienza e l’inconscio. Tale funzione svolge un ruolo particolarmente importante nel caso dell’uomo creativo, e non a caso si parla di concepire o di partorire una certa opera e pensiero.»

Emma Jung
Animus e Anima (pag. 83/84)

16/12/2024

La differenza di carattere è innata e non può cambiare. La malvagità di una persona malvagia è innata, come i denti e le ghiandole velenifere di un serpente. Come il serpente non può cambiare denti e ghiandole, così anche il malvagio non può cambiare il proprio carattere.
"Velle non discitur" [il volere non si impara] ha detto il precettore di Nerone (Seneca).
Platone dibatte a fondo nel Menone la questione della possibilità di apprendere la virtù. Egli riporta una frase di Teognide:
"Con tutti i tuoi insegnamenti, non potrai far diventare buono un uomo cattivo".

A. Schopenhauer, Il fondamento della morale

11/12/2024

L'uomo si identifica con il ruolo che è costretto a vivere: padre, figlio, padrone, operaio, impiegato, dirigente, disoccupato, ecc... per ognuno di questi ruoli esistono comportamenti sociali, abbigliamenti, modi di pensare e di esprimersi cui ciascuno si adegua inconsapevolmente.
E quindi non siamo mai individui autentici, ma veri e propri imitatori: imitiamo modelli prodotti dalla società in cui viviamo. Persino nei comportamenti più intimi recitiamo in realtà dei ruoli precostituiti, che non si limitano soltanto a comportamenti e ad atteggiamenti convenzionali, ma che penetrano anche all'interno delle nostre convinzioni, dei nostri giudizi, della nostra coscienza. Insomma continuiamo a recitare.
L'inquinamento della nostra mente è troppo esteso.
Bisogna imparare a dire la verità, ma per dire la verità, bisogna essere diventati capaci di conoscere che cos'è la verità e che cos'è la menzogna... soprattutto in se stessi.

Georges Ivanovič Gurdjieff

"Si compiono esercizi di Yoga indiano di qualsiasi osservanza, si seguono regimi alimentari, si impara a memoria la teos...
19/11/2024

"Si compiono esercizi di Yoga indiano di qualsiasi osservanza, si seguono regimi alimentari, si impara a memoria la teosofia, si ripetono testi mistici della letteratura mondiale, tutto, perché non si sa affrontare sé stessi, e perché a gente simile manca ogni fiducia che dalla loro anima possa scaturirne qualcosa di utile." "Così gradatamente l’anima è diventata quella Nazareth dalla quale non può nascere nulla di buono; per questa ragione la si va cercando ai quattro venti, e quanto più è lontana e bizzarra meglio è. Non vorrei naturalmente disturbare tali persone nei loro svaghi, quando però c’è qualcuno che aspira a essere preso sul serio, ma è così accecato da ritenere che io applichi metodi o dottrine yoga e forse addirittura che io faccia disegnare mandala ai miei pazienti per poterli portare “al punto giusto”, "allora mi sento costretto a protestare e a rinfacciare a costoro di aver letto i miei libri con una mancanza d’attenzione veramente imperdonabile". La teoria che tutti i pensieri cattivi vengono dal cuore e che l’anima umana è il pozzo di ogni nequizia è penetrata in loro fino al midollo. Se così fosse Dio avrebbe fatto un lavoro creativo ben misero, e sarebbe veramente ora di cambiar strada per seguire Marcione lo gnostico e dare il benservito all'incapace demiurgico.
La vita, per compiersi, non ha bisogno della perfezione ma della completezza. Di questa fa parte la “spina nella carne”, la tolleranza dell’imperfezione, senza la quale non vi è né progresso nè ascesa.”

Jung, Fondamenti della psicologia analitica, Opere XV.

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