Alida Palenzona psicologa e psicoterapeuta

Alida Palenzona psicologa e psicoterapeuta Psicologa, psicoterapeuta individuale e di gruppo. Abilitata all'uso della tecnica EMDR per il super

Abilitata all'uso della tecnica EMDR per il superamento dei traumi e dello stress, anche con interventi brevi. Attività di psicodiagnosi
Consulenza psicologica
Psicoterapia individuale e di coppia

Buona Pasqua!
20/04/2025

Buona Pasqua!

«Kaizen-ai», dicono i giapponesi. Sai cosa si fa quando non se ne può più? Si cambia.

«Ormai è troppo tardi», «non posso farcela», «non sono pronta», «forse domani»: sono le cose che ti impediscono di trovare. Non ciò che hai, ma ciò che ti manca. Non chi sei, ma chi vorresti essere. Perché se continui a fare quello che hai sempre fatto, continuerai ad ottenere ciò che hai sempre avuto. Kaizen-ai dicono i giapponesi. Non lasciare che la paura ti fermi. O ti definisca.

«E giunse il giorno in cui il rischio di rimanere chiusi in un bocciolo era più doloroso del rischio di sbocciare.» Panta rhei, dicevano invece gli antichi greci, tutto scorre. Niente rimane immobile. Ogni momento è un nuovo inizio. Una volta un poeta scrisse: «brindo alle porte che si chiudono, alle strade che si interrompono, alle storie che si concludono.»

Perché se non rischi, in realtà metti tutto a rischio. Conosco delle barche che si dimenticano di partire, perché hanno paura di allontanarsi dalla riva. E non conoscono mai l’ampiezza delle onde o l’estasi mare. Ma come si fa a cambiare? Kaizen-ai possiamo tradurla anche con «l’arte dei piccoli passi».

In giappone la danza inizia sempre così: con dei piccoli passi. Piccoli e lenti che a poco a poco diventano grandi. Una delle filosofie più antiche al mondo, la filosofia shintoista, dice lo stesso: ogni grande cambiamento inizia da uno piccolo. Cancellate dal vostro vocabolario la parola «è troppo tardi» o «troppo presto» e fate come i giapponesi. Kaizen: io sono il cambiamento. Per anni ho aspettato che la mia vita cambiasse, invece ora so che era lei ad aspettare che cambiassi io.

Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X (➡️ Tratto da «Sopravvivere al lunedì mattina con L». Potete leggerne un estratto e scoprire di cosa parla qui: https://www.amazon.it/Sopravvivere-al-luned%C3%AC-mattina-Lolita/dp/8807174774

21/12/2024

IL CASO ROMA E TONY EFFE: TUTTO DA RIFARE
In questi giorni abbiamo assistito ad una levata di scudi collettiva a difesa di Tony Effe con la motivazione che la musica non deve essere imbavagliata dalla politica. Questo è certamente vero. In una democrazia, la politica non ha il diritto di imporre ad un artista che cosa si può dire e che cosa non si può dire. Altrimenti creerebbe una “cultura di regime”. Nel caso di cui tutti stanno parlando e commentando, però, la questione è un’altra. L’artista non è sottoposto a censura, infatti nella stessa sera in cui non terrà il concerto pubblico, potrà tenere un concerto in un altro spazio, aperto al suo pubblico e organizzato dal suo team di produzione. Quindi la sua libertà di espressione e quella del suo pubblico di poterlo ascoltare è preservata. Ora però, vale la pena approfondire un’altra questione. Il concerto che poi è stato annullato era pagato con fondi pubblici, ovvero con il denaro di noi cittadini. Lo stesso denaro con cui si cerca di promuovere una nuova cultura intorno ai temi del rispetto, della prevenzione, della violenza di genere, dell’educazione emotiva, affettiva e sessuale. I contenuti portati dall’artista al suo pubblico sono intrisi di messaggi e contenuti fortemente sessisti, irrispettosi, volgari che rappresentano l’esatto opposto di ciò che andiamo a promuovere con le attività di prevenzione della violenza di genere. Responsabilità etica dell’artista è prendere consapevolezza di ciò che propone al suo pubblico, costituito soprattutto da giovanissimi che intorno a quei messaggi sviluppa attitudini e norma sociali. Responsabilità dello stato è promuovere e favorire una cultura che si fa portatrice dei valori su cui fonda le proprie basi democratiche e i valori che vuole proporre (e non imporre) ai propri cittadini. Per me, il caso legato all’annullamento del concerto di Tony Effe è esemplare di un’enorme superficialità con cui la politica (o almeno alcuna politica) si muove oggigiorno. Il primo pensiero dei politici, molte settimane fa, deve essere stato: “chi sono gli artisti più amati dai giovani?”. Tony Effe si trovava tra questi e quindi subito la politica ha cercato di reclutarlo per il concerto di fine anno, così da far vedere che essa sa stare in ascolto dei giovani. Chi lo ha reclutato, lo ha fatto semplicemente sulla base del principio della popolarità. Una volta, annunciato il programma del concerto di fine anno, sono sorti i problemi. Perché, giustamente, chi oggi promuove prevenzione trova ingiusto che si spendano soldi pubblici per sostenere un artista che non ha una visione etica di temi su cui oggi si deve necessariamente averla. Le contestazioni hanno obbligato la politica a rivedere la decisione già presa. L’annuncio dell’annullamento si è rivelato uno straordinario boomerang per i politici e un assist incredibile per l’artista. Che così è diventato il simbolo della democrazia da difendere e tutelare contro un regime che spegne la voce di chi non gli aggrada. Ora, io penso che il pensiero da diffondere sia un altro. La fuori c’è un mondo di persone che dice e canta cose che, secondo un’etica del rispetto e dalla promozione di una adeguata cultura di genere, non si dovrebbero dire e cantare. Sono i fautori di un “curriculum parallelo” che continua a entrare nelle vite dei nostri figli e figlie e che dice l’esatto opposto di ciò che la comunità educante prova a diffondere nel curriculum ufficiale, ovvero quello di scuole ed agenzie educative. Quel curriculum parallelo esiste non perché diffonde una nuova cultura di cui il mondo ha bisogno, ma perché muove un enorme profitto, andando a titillare e stimolare gli istinti più bassi. In queste settimane, si è spesso citata qualche canzone di cantautori del passato come Vasco Rossi, affermando una sorta di equivalenza tra lui/loro e gli artisti della trap e del rap. E’ vero anche Vasco Rossi ha spesso portato sul palco messaggi trasgressivi, ma le sue canzoni sono sopravvissute ai decenni non certo per il loro “contenuto trasgressivo”, ma per una poetica, una complessità e compiutezza che è andata molto al di là del singolo testo di questa o quella canzone. Essendo padre di figli che giornalmente ascoltano la musica di oggi, mi sono immerso più e più volte nei testi e nella musica degli artisti del rap e del trap e ho spesso percepito che nei loro testi la trasgressione fine a se stessa fosse il codice prevalente. Comparazioni a parte, nessuno di noi vorrebbe che un insegnante dei nostri figli entrasse in classe dicendo parolacce, chiamando le ragazze in modo volgare, descrivendo atti sessuali con lo stile e il codice della pornografia. Tutto questo esiste nelle canzoni di questi artisti. La vera rivoluzione avverrà quando essi stessi, in quanto uomini, padri, compagni di vita, si renderanno conto che la trasgressione vera che serve oggi è quella che celebra l’umanizzazione delle relazioni e non il suo contrario. E questa levata di scudi di tutti gli artisti che oggi parlano in difesa del loro collega, dovrebbe esistere anche contro testi e messaggi irrispettosi e violenti, altrimenti è inutile organizzare mega-concerti contro la violenza di genere e rilasciare dichiarazioni contro il sessismo e la mascolinità tossica, che rappresenta il messaggio centrale di molti testi dell’artista che ha visto annullato il proprio concerto. La trasgressione è tale se non normalizza ciò che va a trasgredire. Alcuni artisti cantano la trasgressione in modo così intensivo e ripetuto da ottenere il risultato di normalizzarla. In conclusione: oggi servirebbe una politica meno desiderosa di popolarità e più attenta ai valori di cui dovrebbe essere referente e garante. Ma servirebbe anche un mondo di artisti che sfuggisse alla regola del Gatto e la Volpe, famosi per essere interessati solo agli Zecchini d’Oro che Pinocchio aveva in tasca e totalmente disinteressati a proteggerlo e farlo crescere capace, competente e umano. Io trovo che anche il dibattito degli intellettuali, in questo senso, sia davvero scarso. Si condanna chi sbaglia a dire una parola con la vocale sbagliata e al tempo stesso non si interviene di fronte a progetti culturali che di vocali giuste non ne hanno nemmeno una. E non lo si fa, per rimanere nel mainstream. Appunto, per rimanere popolari. Mentre oggi c’è bisogno di essere molto, ma molto impopolari. E di questo, forse, il sindaco di Roma, non si era accorto.
Se volete e potete, commentate e condividete, nel rispetto delle regole del dialogo costruttivo.

25 novembrePer evitare giornate come queste,Come educatori, genitori, psicologi o amici dobbiamo partire anche dalle per...
25/11/2024

25 novembre
Per evitare giornate come queste,
Come educatori, genitori, psicologi o amici dobbiamo partire anche dalle percezioni dei più giovani.

"Per i ragazzi, il confine tra amore e violenza non è chiaro. Lo dimostra già il fatto che la gelosia non è vista come una forma di violenza, ma ancora troppo spesso come un’espressione d’amore. È importante parlare e affrontare questi temi anche tra i più giovani, perché le risposte dimostrano come la cultura e l’educazione siano fondamentali per creare una base di rispetto su cui poter poi costruire il proprio futuro".

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https://27esimaora.corriere.it/24_ottobre_28/adolescenti-considera-gelosia-espressione-amore-ricerca-f7f20230-9539-11ef-808b-c477a08b7151.shtml

15/11/2024
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15/09/2024

"Sono le fissità funzionali dei pensieri, i pregiudizi, a determinare la qualità della nostra vita", ha affermato con convinzione la neuroscienziata Daniela Lucangeli dal palco di Tempo delle Donne 2024, l'evento targato Corriere della Sera.

Andare ciò che sembra impossibile, é prendersi la vita.
31/07/2024

Andare ciò che sembra impossibile,
é prendersi la vita.




L’impossibile che diventa possibile.
Chi è Simone Biles?
È la piccolina più grande del mondo.
Grandissima ginnasta che sfida continuamente se stessa. Eseguendo esercizi che per gli altri sono impossibili e certamente pericolosi.
4 ori olimpici. 23 Titoli Mondiali. 28 Titoli USA.
Anche se a noi di i numeri interessano relativamente.
Perché è la sua storia tutta che è straordinaria.
A un anno è in orfanotrofio.
La madre è dipendente da alcol e droga. A sei anni viene adottata insieme alla sorella dai nonni, che diventano da quel momento i suoi genitori. Sono anni durissimi, è un esordio alla vita complicato il suo. Ma lei, già da piccolina, mostra un gran carattere e trasforma le difficoltà in occasioni per diventare la persona che lei desidera essere.
La è il suo modo di farlo.
Prima la nonna, poi l’allenatrice , diventano la leva per far diventare forza la sua debolezza.
Poi ancora il coraggio di denunciare, con le colleghe ginnaste della nazionale, gli abusi sessuali del dottore al seguito della squadra, il famigerato dr. Nassar.
E la vittoria storica con la condanna a più di 400 anni di prigione per il medico criminale.
Ma anche, nel 2021, la decisione di parlare dell’importanza della salute mentale nello sport.
Insomma un grande figura dello sport mondiale.
Ora le Olimpiadi di Parigi. Quattro possibili medaglie per lei. In tribuna a vederla Tom Cruise, Anna Wintour, Snoop Dogg, Greta Gerwig, Ariana Grande, Cynthia Erivo.
Una delle 100 persone più influenti al mondo secondo il .
Hanno chiesto a di dire perché.
“Simone Biles è un fulgido esempio di come è fatto il successo: è quando lasci andare ciò che pensa il mondo di te e raccogli le tue forze da dentro”.

cura. # alidapalenzonapsicologapsicoterapeuta
27/06/2024

cura.

# alidapalenzonapsicologapsicoterapeuta

25/04/2024
05/04/2024
Bonus psicologico
19/03/2024

Bonus psicologico

Secondo alcune stime sarebbero già 70mila le richieste effettuate per il bonus psicologico, da ieri attivo sul sito dell’Inps: un numero talmente tanto alto di accessi che ha provvisoriamente mandato in tilt la piattaforma.

Questi numeri sono indice di una situazione allarmante: gli italiani hanno bisogno di un aiuto.

In questi ultimi anni sono sempre maggiori le situazioni di disagio psicologico e, secondo un’indagine del CNOP, sono 5 milioni le persone che vorrebbero rivolgersi ad uno psicologo-psicoterapeuta ma non hanno le risorse economiche per poterlo fare.

Si tratta di disturbi legati alle forme più diffuse di disagio: ansia, umore, disturbi di adattamento e sviluppo dovuti allo stress.

Fino al 70% di questi disagi, se non intercettati, si trasformano in patologie più gravi: per questo è necessaria una rete pubblica di assistenza che sia in grado di dare un aiuto a chiunque ne abbia bisogno.

Per approfondire 👇🏻
https://www.lastampa.it/economia/2024/03/18/news/bonus_psicologo_2024_domande_inps-14155081/

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