29/10/2025
Samhain: Il Viaggio della Nebbia
Nel cuore dell'oscurità della Grande Notte, quando il sole scompare e il vento urla segreti antichi tra i dolmen, si apre il varco.
È Samhain, il sacro tempo del non-tempo, dove il velo tra i mondi si fa sottile come fumo di torba.
Per tre notti e tre giorni, un velo porta dove l'ombra regna, e la terra respira il suo lungo sonno.
Gli spiriti degli avi, i Sidhe dalle colline fatate, i vagabondi senza pace, tutti camminano sulla rugiada gelata.
I fuochi sacri bruciano sui crinali, specchi di stelle cadute, per guidare i passi di chi torna e spaventare ciò che è senza forma.
Il druido, con l'osso sacro in mano, legge i presagi nelle ceneri e nel volo dei corvi.
È il Capodanno del mistero, la fine del raccolto, l'inizio dell'attesa interiore.
Onoriamo il grande Ciclo, la morte che porta riposo e la promessa della rinascita.
Si lascia cibo sulla soglia, latte e miele, affinché gli antenati trovino conforto nel loro cammino.
Indossiamo le pelli, le maschere di ossa e foglie, per confonderci con l'esercito errante e non essere riconosciuti.
Un sussurro del Tuatha Dé Danann giunge dal sottosuolo: ascolta il silenzio, perché in esso risuona l'eco dell'eternità.
Il tempo è dissolto, il passato è presente. Ricorda chi eri, per sapere chi sarai quando la ruota girerà ancora.
Nel cuore di Samhain, si muore un po' per accogliere, senza timore, la sacra Oscurità e rinascere nella Luce.
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