21/07/2025
Il Fegato, organo incredibile
IL RUOLO NASCOSTO DEL FEGATO NELLA SALUTE DELLA TIROIDE
Quindi… da dove iniziamo? Spesso quando si parla di salute ormonale e metabolica, il focus è tutto sull’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide (HPT) o sull’asse ipotalamo-ipofisi-surreni (HPA). Giustamente, perché sono sistemi cruciali nella regolazione dello stress, della temperatura corporea, del metabolismo, della produzione ormonale. Ma in tutto questo, nessuno ci parla mai della vera alleanza strategica che si nasconde sotto la superficie: quella tra tiroide, fegato e cistifellea.
Eppure, questa triade lavora incessantemente per mantenerci vivi, energici e in equilibrio. Solo che nessuno ce lo insegna.
La tiroide è spesso il primo organo a mostrare segni di squilibrio negli esami di laboratorio. Ma attenzione: questo non significa che sia lei la colpevole. Spesso è solo la messaggera. Come il canarino che si agitava nelle miniere quando c’era una fuga di gas: non causava il problema, lo segnalava.
La tiroide, pur essendo una ghiandola piccola, è estremamente irrorata di sangue. Questo perché ha bisogno di raccogliere costantemente micronutrienti essenziali come iodio, selenio, zinco, ferro, tirosina... tutti necessari per la sintesi ormonale. Ma se il fegato non funziona a dovere, quei nutrienti non arrivano, o arrivano "inquinati".
Il fegato è il nostro organo più pesante e ricco di sangue: in ogni momento contiene circa un decimo del volume totale del sangue corporeo. Questo perché svolge più di cinquecento funzioni diverse, molte delle quali in contemporanea. È il centro di smistamento, detossificazione, sintesi, regolazione metabolica.
Uno dei suoi ruoli principali? Convertire l’ormone T4 (inattivo) in T3 (attivo), che è quello che accelera il metabolismo, dona energia e attiva praticamente tutte le cellule del corpo. Se il fegato è congestionato, infiammato, o sovraccarico di tossine, questa conversione rallenta o si blocca. E la tiroide ne paga le conseguenze.
Inoltre, il fegato metabolizza gli estrogeni e li prepara all’espulsione. Se il fegato è lento, si accumulano estrogeni vecchi e "sporchi", creando squilibri ormonali, dominanza estrogenica, cicli irregolari, fibromi, e perfino resistenza alla perdita di peso.
E poi c’è lei: la cistifellea. Spesso ignorata fino a quando non si infiamma. È una piccola sacca che raccoglie e conserva la bile prodotta dal fegato, concentrandola e rilasciandola quando serve, cioè quando il cibo arriva nell’intestino.
La bile è il nostro "detersivo liquido d’oro", emulsiona i grassi, aiuta a digerirli, elimina tossine, metalli pesanti, vecchi ormoni, pesticidi. Senza una buona produzione e rilascio di bile, non digeriamo bene i grassi (e quindi neanche le vitamine liposolubili), non disintossichiamo in modo efficace, ci gonfiamo, diventiamo letargici, e... ingrassiamo.
Ipotiroidismo e bile sono una connessione poco conosciuta
E qui arriva la parte interessante: quando hai ipotiroidismo o Hashimoto, il tuo sfintere di Oddi, la valvola che permette alla bile di fluire dalla cistifellea all’intestino, funziona male. Non si apre bene. Questo porta a ristagno della bile, digestione lenta, gonfiore post-prandiale, pesantezza, stitichezza e anche formazione di calcoli.
E così si chiude il cerchio: la tiroide influisce sul fegato e sulla bile, ma anche il contrario. Se non funziona il fegato, non funziona la tiroide. Se non scorre la bile, non si digeriscono i grassi e non si assorbono nutrienti essenziali per la tiroide. È una danza delicata, una coreografia biochimica in cui tutti devono muoversi insieme.
E se non hai più la cistifellea?
Ti hanno detto che l’intervento era semplice. E lo è… per il chirurgo. Ma non per te. Perché togliere la cistifellea non risolve i problemi alla base, congestione del fegato, bile densa, metabolismo pigro. Non solo, molte persone sviluppano sintomi digestivi persistenti anche dopo l’intervento. Quasi la metà delle persone continua ad avere dolore addominale, gonfiore, problemi intestinali.
E ora? Ora hai ancora più bisogno di supportare il fegato, perché la bile non viene più immagazzinata e concentrata. Viene rilasciata lentamente e in modo inefficiente, causando malassorbimento, infiammazione intestinale e squilibri ormonali.
Ecco cosa potresti notare se il tuo fegato e la tua cistifellea sono in sofferenza:
- Gonfiore post-prandiale
- Difficoltà a digerire grassi e proteine
- Nausea
- Stitichezza o diarrea alternata
- Occhiaie, pelle grigia o acne da adulta
- Invecchiamento precoce
- Mal di testa sul lato destro
- Dolore alla spalla destra o scapola
- Sensibilità agli odori o ai farmaci
- Allergie stagionali peggiorate
- Aumento di peso nonostante la dieta
- Sensibilità all’istamina
- Risvegli notturni tra l’1 e le 3 del mattino
- Irritabilità, nebbia mentale, sbalzi di umore
E, naturalmente, ipotiroidismo che non migliora nonostante i farmaci. Quante volte hai pensato: "la mia tiroide è sotto controllo, ma io mi sento ancora male"?
Esiste una chiave che può cambiare tutto. Ed è un lavoro profondo e sistematico sul fegato. Non una moda detox di tre giorni. Ma un protocollo calibrato sulla tua sensibilità, fatto di piccoli passi quotidiani che aiutano il corpo a riattivarsi.
Cosa puoi iniziare a fare da subito. Se ti sei riconosciuta in tutto questo, non aspettare. Puoi cominciare oggi a dare al tuo corpo ciò di cui ha bisogno.
Ecco i primi passi:
🔸Evacuazione regolare
Se non vai di corpo almeno una volta al giorno, ogni supporto al fegato può peggiorarti. Inizia con un magnesio non irritante (come il magnesio citrato), o la manna, per stimolare il transito.
🔸Sali biliari
Se non hai la cistifellea, integra con bile di bue ai pasti principali. Se sei vegana, usa formule vegetali come il Tudca. Aiutano a emulsionare i grassi e assorbire vitamine liposolubili.
🔸Amari prima dei pasti
Gli amari stimolano la produzione di bile. Anche una semplice insalata amara o poche gocce di un amaro erboristico 15 minuti prima del pasto fanno miracoli.
🔸Cibi amari e fibrosi
Carciofi, cicoria, ravanelli, tarassaco, sedano, cavoli: sono amici del fegato. Inseriscili spesso nella tua dieta.
🔸Supporti per la bile
Esistono formulazioni che aiutano la bile a muoversi meglio, come la colina, il taurato di sodio, il glutatione (personalmente preferisco la froma acetul-glutatione), l’NAC e la fosfatidilcolina.
🔸Acqua calda e limone al mattino
Un classico che non passa mai di moda: stimola la bile, la digestione e il metabolismo.
🔸Evita carichi tossici inutili
Riduci plastica, profumi artificiali, detergenti industriali, cosmetici tossici. Ogni piccola azione conta.
La buona notizia è che puoi invertire questi squilibri. Anche se hai fatto mille tentativi. Anche se hai perso fiducia. Anche se ti senti fragile o hai provato di tutto. Il fegato è uno degli organi più resilienti del corpo. Può rigenerarsi. Può tornare a funzionare. E quando lo fa… tutto cambia.
La tua pelle si illumina. La tua mente si sveglia. Il tuo peso si sblocca. Le tue energie tornano.
E la tiroide può finalmente riprendere fiato.
Non devi essere speciale o coraggiosa. Devi solo essere disposta a cominciare. Un piccolo passo alla volta. Una scelta consapevole ogni giorno.
Questa è la danza sacra tra tiroide, fegato e cistifellea. E oggi hai scoperto come si muove. Adesso tocca a te decidere di unirti al ballo. Tutto è reversibile. Il corpo è tuo alleato.
XO - Patrizia Coffaro
