Studio Logopedico Dott.ssa Doriana Occhiuzzi

Studio Logopedico Dott.ssa Doriana Occhiuzzi Lo studio della Dott.ssa Doriana Occhiuzzi, specializzata in età evolutiva, si avvale della collabo

Logopedista specializzata in età evolutiva
- Laureata in Logopedia c/o l’università degli studi di Perugia con 110 e lode anno 2006
- Master sui disturbi specifici dell’apprendimento_ Istituto Psicologia Scolastica_ 2009-2010 (Palermo)
- Attestato di primo e secondo livello CNIS in psicologia dell’apprendimento della matematica (responsabile scientifico dott.ssa Daniela Lucangeli)
- Attestato di

primo e secondo livello CNIS_ superare le difficoltà di letto-scrittura, materiali Mt_ (responsabile scientifico dott.ssa Daniela Lucangeli)
- Mediatore Feuerstein, programma di arricchimento strumentale PAS
- Tecnico Aba
- Formazione di primo livello ESDM
- Formazione su conoscenza, diagnosi e tecniche d’intervento sul Mutismo Selettivo
- Terapista Prompt di secondo livello
- Terapista Smof_ corso deglutologia pediatrica_ Consorzio Humanitas
- Formazione sullo squilibrio muscolare, orofacciale in età adulta e pediatrica
- Formazione sulla CCA e l’utilizzo delle PECS, (Piramid Educational)
- Specializzata sui disturbi di voce in età adulta e pediatrica, metodica utilizzata: “tecnica Proel”
- sta frequentando laurea magistrale in Psicologia Clinica e della riabilitazione, Unicusano

11/02/2025
17/04/2023

“Ho 2 anni.
Oggi mi sono svegliato e volevo vestirmi da solo, ma mi hanno detto: " No, non abbiamo tempo, lascia fare a me!"
Mi ha reso triste.
Volevo mangiare da solo per la colazione, ma mi hanno detto: "No, metti troppo disordine, lascia fare a me!"
Mi ha frustrato.
Volevo camminare fino alla macchina e salire da solo, ma mi hanno detto: "No, dobbiamo andare lì, vieni tra le mie braccia."
Mi ha fatto piangere.
Più tardi ho voluto giocare con i blocchi ma mi hanno detto "No, non così! Cosi '..." ho deciso che non volevo più giocare con i blocchi. Volevo giocare con una bambola che qualcun altro aveva, così l'ho presa, mi hanno detto: "No, non farlo, devi condividere".
Non sono sicuro di quello che ho fatto, ma mi ha reso triste. Così ho pianto. Volevo un abbraccio, ma mi hanno detto: "Smettila di piangere, va tutto bene, va tutto bene, vai a giocare".
Mi dicono che è il momento di riordinare, lo so perché qualcuno continua a dire: "Metti via i giocattoli!"
Non so come fare, aspetto che qualcuno mi mostri... "Che stai facendo? Perché stai lì impalato? Raccogli i tuoi giocattoli!..."
Non avevo il diritto di vestirmi da solo per andare dove dovevo andare, ma ora mi chiedono di raccogliere e riordinare cose...
Non sono sicuro di cosa fare. Qualcuno potrebbe mostrarmi come farlo? Da dove cominciare? Dove mettere queste cose? Sento molte parole, ma non capisco quello che mi viene chiesto. Ho paura e non mi muovo.
Mi stendo per terra e piango.
Al momento del pranzo volevo prendere il tempo di usare le posate, il bicchiere, l'asciugamano, ma mi hanno pulito la bocca, "Bevi questo!...Lascia fare a me, sei troppo piccolo”.
Mi ha fatto sentire piccolo.
Ho provato a mangiare il cibo davanti a me, ma non ho fatto bene. "Sbrigati a finire!”.
Mi ha fatto ve**re voglia di gettare via le cose e piangere.
Non posso scendere dal tavolo perché nessuno mi lascia... perché sono troppo piccolo e non ci riesco.
Ho fame e sono frustrato e triste.
Sono stanco e ho bisogno di qualcuno che mi consoli.
Non mi sento al sicuro o sotto controllo.
Questo mi spaventa. Piango ancora di più.
Nessuno tiene conto di quello che provo. Mi parlano di capricci ma le cose che provo dentro sono più forti di me!
Tuttavia dovrei sapere come “condividere”, "ascoltare" o "aspettare un minuto"?
Dovrei sapere cosa dire e come comportarmi o gestire le mie emozioni. Ci si aspetta che io stia seduto tranquillamente o sappia che se lancio qualcosa si romperà... ma non conosco queste cose.
Non sono autorizzato ad esercitare le mie abilità di camminare, spingere, ti**re, abbottonarsi, versare, servire, arrampicarsi, correre, lanciare o fare cose che potrei fare, che il mio corpo ha voglia di provare.
Le cose che mi interessano e mi rendono curioso, sono le cose che non sono autorizzato a fare!
Non sono così terribile...
Sono frustrato. Sono nervoso, stressato, sopraffatto e confuso. Ho spesso bisogno di un abbraccio.
Ho 2 anni, 2 anni e mezzo, 3 anni...
Ascoltami e impara a crescere.”

*Testo in inglese di un autore sconosciuto tradotto da Deborah Cohen-Tenoudji

Foto di Agnieszka Zawisza



🌟🎈
13/08/2022

🌟🎈

L’importanza di una adeguata stimolazione del linguaggio
13/08/2022

L’importanza di una adeguata stimolazione del linguaggio

Ripetere le parole è utile per acquisire il linguaggio?
Stefano Vicari - Neuropsichiatra: «Molti genitori fanno ripetere ai propri figli delle paroline pensando che questo esercizio favorisca l’acquisizione del linguaggio, ma questo non serve a niente. È come imparare a parlare l'inglese ripetendo le singole parole. Impari molto di più se quelle parole sono inserite in un contesto comunicativo, cioè un contesto in cui devi utilizzare il linguaggio per esprimere dei bisogni, dei desideri o dei pensieri. L’acquisizione del linguaggio deve essere ancorata al pensiero, perché è la forma con cui il pensiero si esprime».
(Intervista di Denise Ubbriaco)

Buongiorno, condivido con voi questa riflessione che a me è piaciuta molto, buon weekend a tutti
23/07/2022

Buongiorno, condivido con voi questa riflessione che a me è piaciuta molto, buon weekend a tutti

Stefano Vicari - Neuropsichiatra : «I bambini che al primo capriccio ottengono tutto, fanno fatica ad imparare ad autoregolare il proprio comportamento e a reggere la frustrazione. Resta fondamentale la possibilità di insegnare al bambino a controllare i propri impulsi, ad autoregolarsi, a gestire le proprie emozioni negative. Se un bambino di due anni mi chiede una cosa, io gli dico di no e lui inizia a piangere, devo restare fermo sulla mia decisione. Spesso, i genitori manifestano una certa difficoltà a gestire i capricci e il pianto del proprio figlio. Molti genitori, nel vedere il bambino piangere, si angosciano. Da adulti, bisognerebbe porsi dal punto di vista del bambino. Se, ad esempio, il papà dice di no; poi, interviene il nonno e dà al piccolo ciò che ha chiesto, questo non aiuta il bambino ad autoregolarsi, anzi lo espone fortemente al valore negativo della frustrazione. Con i bambini bisogna essere attenti, presenti, attivi, non appiattiti».
(Intervista di Denise Ubbriaco)

Individuare precocemente un ritardo di linguaggio, permette di identificarne la causa ed interve**re tempestivamente, no...
13/07/2022

Individuare precocemente un ritardo di linguaggio, permette di identificarne la causa ed interve**re tempestivamente, non date ascolto a chi vi dice che il bambino è piccolo e che svilupperà il linguaggio con l’ingresso all’asilo, perché probabilmente perdereste tempo prezioso, rivolgetevi ad un logopedista che saprà indirizzarvi sulla strada giusta.

«Il ritardo del linguaggio può essere un sintomo aspecifico che cela problemi di natura diversa come deficit uditivi, disturbi cognitivi, emozionali e relazionali; in questi casi le difficoltà di linguaggio costituiscono soltanto una delle manifestazioni più precoci. Quando però il deficit linguistico non si associa ad altri problemi evolutivi allora questi bambini sono definiti, a partire dai 2 anni di età, “parlatori tardivi”, traduzione dell’inglese late-talkers. Il criterio che si utilizza è assolutamente oggettivo e ha a che fare con il numero delle parole prodotto (inferiore a 50 parole a 24 mesi), la capacità di formulare frasi (assenza di combinazioni di parole a 30 mesi) o, più in generale, prestazioni linguistiche in prove standardizzate (questionari per i genitori o test) inferiori alla media di almeno due deviazioni standard. Dati longitudinali rivelano che se circa un terzo di questi bambini recupera spontaneamente entro i 30 mesi, il 50-60% presenta ancora un ritardo a 4 anni; il 30-50% dei parlatori tardivi va incontro a un disturbo persistente del linguaggio chiamato tradizionalmente “Disturbo specifico di linguaggio” o, come recentemente si preferisce definirlo, “Disturbo primario di linguaggio”».
(Bambini autonomi, adolescenti sicuri. Crescere i nostri figli nel benessere mentale, libro di Stefano Vicari)

Insegniamo ai bambini a non mollare mai difronte alle difficoltà, guidiamoli nei loro percorsi, sosteniamoli sempre 💪❤️
09/07/2022

Insegniamo ai bambini a non mollare mai difronte alle difficoltà, guidiamoli nei loro percorsi, sosteniamoli sempre 💪❤️

Indirizzo

B. Francesco Marino
Zumpano

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 18:00

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Studio Logopedico Dott.ssa Doriana Occhiuzzi pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Studio Logopedico Dott.ssa Doriana Occhiuzzi:

Condividi