08/10/2025
Iniziare un percorso di terapia può essere una decisione difficile, impegnativa e che si matura nel tempo.
Io stessa quando iniziai il mio primo percorso ci misi mesi a prendere una decisione, e questo me lo raccontano anche i pazienti nella prima seduta.
Ci vuole coraggio a sedersi sulla poltrona del paziente, anche se se ne è fatta esperienza in passato.
La terapia è un percorso, per chi più breve, per altri più lungo, dentro se stessi, è un viaggio di trasformazione e di conoscenza di sé.
Quando non stiamo bene ci sentiamo come in un tunnel buio, un labirinto senza via di uscita, ci sentiamo persi.
L'immagine del labirinto è presente in miti, leggende e storie di fantasia: un luogo dove è possibile smarrirsi, luogo ricco di trappole, ma anche di tesori da scoprire.
Tramite la mitologia possiamo vedere come dal caos si può vedere la luce e la trasformazione.
Nel mito del labirinto di Arianna e Teseo, possiamo vedere come Teseo con l'aiuto del filo riesce ad attraversare il labirinto e raggiungere il suo scopo: uccidere il Minotauro e uscire dal labirinto indenne.
Il nostro filo immaginario ci guida e ci aiuta a superare gli ostacoli e i blocchi che incontriamo lungo il cammino, le nostre parti oscure: e se non ce la facciamo da soli, ci facciamo aiutare.
Il labirinto è la metafora del nostro percorso di individuazione: il filo ci aiuta a superare gli ostacoli ed andare avanti, dobbiamo avere fiducia nel processo.
Provare ad uscire dal labirinto con qualcuno che ci sostiene, ci guida, ci tiene la mano, si fida e crede fermamente nelle nostre capacità evolutive come può essere uno psicoterapeuta, è un pochino meno faticoso e difficoltoso.
"La tua visione diventa chiara solo quando guardi dentro il tuo cuore. Chi guarda fuori, sogna. Chi guarda dentro, si sveglia." C. G. Jung