07/08/2025
Da qualche tempo sono tornata a camminare in un posto per me del cuore.
"Tornata" perché erano circa 3 anni che non mi prendevo questo tempo e questo spazio.
3 anni in cui sono successe e ho fatto accadere tante cose, di cui la prima e la più importante è stata sicuramente la nascita di mio figlio.
Tra i suoi primi anni di vita, il ritorno al lavoro, il tornare a prendere contatto con un corpo trasformato e imparare ad integrare tutte queste parti di me, tra cui in primis la mamma e la professionista...
Il tempo per tornare lì non c'era.
O meglio: non era la mia priorità.
Quando, complici anche l'asilo e la bella stagione, ho iniziato a fare più spazio per me, per il camminare e respirare in questo luogo, ho iniziato a confrontarmi con ciò che riuscivo a fare prima, ciò che riesco ancora a fare, cosa invece ancora non riesco e cosa faccio diversamente.
Questa piccola vetta era qualcosa di scontato e di facile da raggiungere per la me di qualche anno fa.
Poi si é trasformato in qualcosa di difficile, faticoso e per il quale non avevo tempo.
Così ero costretta ad arrivare sempre più vicina, ma mai in cima.
Arrivavo fino a un certo punto e poi dovevo rigirarmi.
Da qualche giorno ho iniziato a fare qualche passetto in più in quella direzione.
Fino a quando un paio di giorni fa, senza essermi data alcun obiettivo e senza essermi posta alcun traguardo o sfida, mi sono ritrovata passo dopo passo ad avvicinarmi sempre di più...
Fino a ritrovarmi lassù e a sentire che ce l'avevo fatta,
di nuovo!
Ho sentito forte la voce dentro di me che mi diceva:
"Ecco, dovevo solo darmi tempo".
Tempo per accettare che in questi 3 anni le priorità erano altre.
Tempo al mio bambino di crescere per tornare ad occupare i miei spazi personali (che comunque non saranno più quelli di prima).
Tempo al mio corpo per tornare a fare cose in cui non credevo più di riuscire.
Tempo!
Un tema che affronto spesso con le donne che accompagno in gravidanza, ma soprattutto con le neomamme.
Spesso dopo una nascita abbiamo fretta:
fretta di tornare a fare tutto,
di dimostrarci che niente è cambiato o che possiamo fare e occuparci di tutto,
fretta di tornare a vederci in un corpo magro, tonico e funzionale, che però ha subito traumi e cambiamenti di cui nessuno ci parla.
Fretta, come se rischiassimo di perdere qualcosa a cui diamo mille nomi...
Ma forse abbiamo solo paura di perdere per strada qualche pezzetto di noi stesse.