09/05/2025
Quello che ho imparato nello studio della storia della psicologia (e ho ancora tanto da imparare) è che nel corso degli anni gli psicologi hanno dovuto combattere per poter ottenere rispetto dalla comunità scientifica. Non è stato facile, prendiamo il nostro Paese: viviamo in una Italia piena di pregiudizi sulla figura dello psicologo (e no, non accetterò idee del tipo "fai di tutta l'erba un fascio"), molti di questi pregiudizi sono ben conosciuti:
1. la psicologia è una sciocchezza senza senso;
2. lo psicologo è per i pazzi;
3. gli psicologi hanno le risposte a tutto;
4. chiunque è un po' psicologo.
E ho citato davvero solo gli esempi più banali.
Proprio per combattere questi pregiudizi abbiamo delle regole che noi psicologi dobbiamo rispettare, tutte racchiuse nel Codice Deontologico. L'articolo 40 afferma che "In ogni caso, può essere svolta pubblicità informativa [...] deve essere formulato nel rispetto del decoro professionale, conformemente ai criteri di serietà scientifica ed alla tutela dell’immagine della professione".
Prendiamo questa parola, DECORO. Vorrei condividere con voi ora il fenomeno che sta spopolando: i reels. C'è questa necessità di dispensare pillole, dispensare aiuti in 15 secondi, ma soprattutto (e questa è una cosa che non mi va giù) c'è questa necessità di essere ringraziati e di sbandierare ai quattro venti le proprie competenze e ciò che si può fare.
Il problema è che la maggior parte di questi reels (non tutti) sono sul nulla più assoluto. Si trasmette l'idea che lo psicologo dispensi consigli (di livello più infimo delle frasi dei Baci) e che basi il proprio lavoro su luoghi comuni.
Non nascondiamolo, tanti psicologi si lamentano di ve**re paragonati ai cartomanti, ma in linea di massima non si fa nulla per distanziarsi da loro, creando le stesse dinamiche di dipendenza con i propri pazienti. Una necessità di far vedere i propri titoli, di esaltare la psicologia come fosse una messinscena, di dire "guardatemi sono quello che vi potrà far stare meglio con i miei consigli". Non sono contro la tecnologia, sono contro l'abuso.
La situazione sta sfuggendo di mano ed è vergognosa. Si spera in un futuro più roseo e decoroso.