Dottoressa Serena Congiu

Dottoressa Serena Congiu PSICOLOGIA,FLORITERAPIA, COUNSELING

❓Se pensiamo alla psicoterapia in età evolutiva, alla domanda di Daniel Siegelpotremmo rispondere così.✅ Perché il bambi...
05/08/2025

❓Se pensiamo alla psicoterapia in età evolutiva, alla domanda di Daniel Siegel
potremmo rispondere così.
✅ Perché il bambino non risponde alle parole, ma al tono, allo sguardo, alla qualità
della relazione.
✅ Perché sentirsi visti –che Siegel definisce un bisogno fondamentale per la salute
mentale – significa esistere nella mente dell’altro, essere riconosciuti come
soggetti.
✅ Perché quando il terapeuta mostra un interesse autentico per ciò che il bambino
ama, si attiva il suo Social Engagement System, il sistema neurofisiologico che
permette l’apertura alla relazione e alla regolazione.
✅ Perché quando l’interesse del terapeuta è sincero, crea sicurezza.
✅ Perché quando il terapeuta diventa curioso permette al bambino diventare un
narratore della sua storia.
✅ Perché questo tipo di esperienza relazionale plasma le reti neurali, integra
emozioni, costruisce rappresentazioni di sé stabili e coerenti.
✅ Perché è nella sintonizzazione affettiva con un altro significativo che il cervello in
via di sviluppo costruisce i suoi modelli di sé e dell’altro.
✅ Perché attraverso la co-costruzione relazionale e la cooperazione, permettiamo
al bambino di sentirsi parte attiva del percorso di cura.

Info/Appuntamenti 📞345/0585901
Solo whatsapp 📲347 298 3739

Spesso parliamo della solitudine degli anziani ma non consideriamo mai la plausibilità di rivalutare la loro presenza co...
25/07/2025

Spesso parliamo della solitudine degli anziani ma non consideriamo mai la plausibilità di rivalutare la loro presenza come una risorsa e non solo come individui che passivamente hanno bisogno di assistenza. Favorire lo scambio generazionale è funzionale sia per i giovani che possono ricevere attenzione e supporto, acquisire nuove conoscenze, comprendere la storia e il passato, e sviluppare un senso di responsabilità sociale, sia per gli anziani possono sentirsi più attivi, ridurre la solitudine, condividere la loro saggezza e conoscenze, imparare nuove abilità e rimanere connessi con la società. Grazie alla per aver sostenuto i nostri incontri abbracciando il nostro progetto.

Meriti un amore che ti celebri per la tua interezza ♥️Buona giornata ☀️Info 345/0585901
18/07/2025

Meriti un amore che ti celebri per la tua interezza ♥️

Buona giornata ☀️

Info 345/0585901

Il termine illusione (dal latino illusio, derivato di illudere, "deridere, farsi beffe") indica in genere ogni errore de...
16/07/2025

Il termine illusione (dal latino illusio, derivato di illudere, "deridere, farsi beffe") indica in genere ogni errore dei sensi o della mente che falsi la realtà.

Coppia in crisi? L'importanza del supporto psicologico per la stabilità familiareQuando una coppia entra in crisi, spess...
15/07/2025

Coppia in crisi? L'importanza del supporto psicologico per la stabilità familiare

Quando una coppia entra in crisi, spesso il disagio non si limita ai due partner: si propaga come un’onda, coinvolgendo figli, famiglie d’origine e persino la rete sociale. In un’epoca in cui le relazioni sono messe alla prova da ritmi frenetici, aspettative elevate e pressioni esterne, il supporto psicologico non è un lusso, ma una risorsa fondamentale per preservare l’equilibrio familiare.

Famiglia di origine: il passato che plasma il presente

Secondo l’approccio sistemico-relazionale, ogni individuo porta nella relazione di coppia un bagaglio invisibile: la propria storia familiare. Le modalità con cui abbiamo imparato ad amare, litigare, comunicare o evitare il conflitto si formano nei primi anni di vita, osservando e vivendo le dinamiche della nostra famiglia d’origine.

- Le coppie spesso replicano inconsapevolmente schemi relazionali appresi.

- Le aspettative implicite (es. “un vero partner dovrebbe...”) derivano da modelli familiari interiorizzati.

- Il mancato riconoscimento di questi schemi può generare incomprensioni e frustrazioni.

Un percorso psicologico aiuta a rendere visibili questi meccanismi, offrendo alla coppia la possibilità di scegliere consapevolmente come relazionarsi, invece di agire in automatico.

I figli: spettatori e protagonisti silenziosi

I bambini assorbono le emozioni familiari come spugne. Una crisi di coppia non elaborata può avere effetti profondi sul loro benessere:

- Possono sentirsi responsabili dei conflitti.

- Sviluppano ansia, difficoltà scolastiche o comportamenti oppositivi.

- Interiorizzano modelli relazionali disfunzionali.

Il supporto psicologico offre uno spazio sicuro per elaborare le tensioni, proteggendo i figli da dinamiche dannose e promuovendo un clima familiare più sano.

Denaro e social: i nuovi campi di battaglia

Le questioni economiche e l’uso dei social media sono tra le principali fonti di conflitto nelle coppie moderne:

- Il denaro può rappresentare potere, sicurezza o controllo, e le divergenze su come gestirlo spesso riflettono valori profondi.

- I social possono alimentare gelosie, confronti tossici e una comunicazione superficiale.

La terapia di coppia aiuta a decodificare questi conflitti, trasformandoli in occasioni di crescita e dialogo autentico.

Il valore della psicologia sistemico-relazionale

Questo approccio considera la coppia non come due individui isolati, ma come un sistema interconnesso, influenzato da reti familiari, sociali e culturali. I vantaggi di un percorso psicologico sono molteplici:

- Migliora la comunicazione e l’ascolto reciproco.

- Aiuta a interrompere cicli ripetitivi di conflitto.

- Favorisce la consapevolezza dei propri bisogni e di quelli del partner.

- Fornisce strumenti concreti per affrontare le difficoltà.

E se si evita il supporto?

Ignorare una crisi o affidarsi solo al “tempo che guarisce” può avere conseguenze serie:

- Il conflitto si cronicizza, logorando il legame.

- Si sviluppano sintomi psicosomatici, ansia o depressione.

- I figli crescono in un clima emotivamente instabile.

- La separazione può avvenire in modo distruttivo, con strascichi legali ed emotivi.

Conclusioni: chiedere aiuto è un atto d’amore

Rivolgersi a uno psicologo non significa “essere deboli”, ma avere il coraggio di prendersi cura della relazione. È un gesto di responsabilità verso sé stessi, il partner e i figli. In un mondo che ci spinge a mostrare solo la facciata perfetta, scegliere di lavorare sulle proprie fragilità è un atto rivoluzionario.

Se questo articolo ti ha fatto riflettere puoi chiedere maggiori info per un tuo/vostro percorso al 345/0585901. Potrebbe essere il primo passo per qualcuno verso una relazione più consapevole e serena. 💙

Cos’è il quoziente intellettivo?Trascrizione da un video di Michael Nicolosi - Direttore Area Autismo e disabilitàA cura...
11/07/2025

Cos’è il quoziente intellettivo?

Trascrizione da un video di Michael Nicolosi - Direttore Area Autismo e disabilità
A cura di Elisa Valentini

UN NUMERO, NON UNA PERSONA

Come dice la parola stessa, il quoziente intellettivo (QI) è un numero.
Ma attenzione: non è l’intelligenza di vostro figlio.

In realtà, l’intelligenza non esiste come entità oggettiva: è un costrutto psicologico, ovvero qualcosa che è stato inventato per spiegare perché alcune persone riescono meglio in certi compiti e altre meno.
Non c’è un’entità concreta chiamata “intelligenza”: si tratta di un concetto ideato dall’uomo.

QUINDI, COS’È DAVVERO IL QI?

È un voto.
Al bambino o ragazzo vengono somministrati dei test e, in base ai risultati, viene assegnato un numero: questo è il QI.

Sì, dietro ci sono calcoli complessi, ma la natura del QI resta quella di un voto, simile a “buono”, “distinto”, “ottimo”.

COME SI INTERPRETA IL PUNTEGGIO

Una persona nella media otterrà un QI di 100.
Chi ottiene un punteggio migliore avrà un QI superiore, per esempio 110 o 120.
Chi ottiene un punteggio inferiore ha semplicemente performato peggio nei test.

IL FALSO MITO DEL QI BASSO

Quando si dice:

“Il bambino ha un QI basso, quindi non può apprendere certe cose”,

questa affermazione è un nonsense.
In realtà è l’opposto:

Poiché non ha ancora imparato, il suo risultato nel test è stato basso.

Ma insegnandogli, il risultato può migliorare.

IL QI PUÒ CAMBIARE

Il QI non è fisso, è mobile, si modifica nel tempo.
Non è un valore assegnato per tutta la vita.

E questo vale per tutti: persone con autismo, senza autismo, adulti, bambini, anziani… non fa differenza.

COSA MISURA DAVVERO IL QI

Il QI non misura l’intelligenza.
È solo il punteggio che una persona ottiene in un test specifico, in un dato momento.

LA VARIABILITÀ DEI RISULTATI

Tra l’altro, io stesso ho somministrato più volte questi test, anche in contesti ospedalieri.
E vi assicuro che il risultato dipende anche dallo stato psicofisico della persona quel giorno:
se ha dormito male, ha la nausea, o semplicemente non vuole collaborare, il risultato sarà scarso,
a prescindere dalle sue reali capacità.

Ma, con i training appropriati, le capacità possono crescere.



Disclaimer:
Questo post ha esclusivamente scopo teorico e non costituisce un’indicazione operativa. È volto a illustrare le potenzialità di intervento dell’Analisi Comportamentale. Per qualsiasi applicazione pratica con bambini o studenti, si raccomanda di consultare il proprio Analista del Comportamento.

Questo accadeva quando ancora non esistevano gli  , quando la sofferenza psichica veniva repressa con la forza anziché a...
11/07/2025

Questo accadeva quando ancora non esistevano gli , quando la sofferenza psichica veniva repressa con la forza anziché accolta con competenza. La follia veniva legata invece che compresa. Oggi sappiamo che la psicoterapia, fondata su evidenze scientifiche solide e costantemente aggiornate, è in grado di curare sintomi e disturbi mentali, dalle forme ansiose e depressive ai traumi, dai disturbi alimentari a quelli di personalità, intervenendo in profondità sulla struttura stessa della personalità e trasformando assetti patologici in funzionamenti più sani, integri e vitali. Si tratta di un processo rigoroso che opera sul significato dell’esperienza, sulla qualità della relazione terapeutica, sull’elaborazione delle emozioni e sulla riorganizzazione dei modelli interiori appresi, restituendo alla persona coerenza, autodeterminazione e libertà interiore. Quando necessario, la sinergia tra psicologo e psichiatra assicura la massima efficacia clinica, integrando il potere trasformativo della parola con l’intervento farmacologico nei casi più complessi. La psicologia non è un’opinione: è scienza, è cura, è civiltà. Ricordare immagini come questa significa assumersi la responsabilità di non tornare mai più a legare ciò che oggi possiamo capire, accompagnare e guarire.

LC

"Eppure quella sera, in quell'abbraccio, aveva messo tutto se stesso. Fu così stretto da sembrarmi strano.Lo stesso fece...
08/07/2025

"Eppure quella sera, in quell'abbraccio, aveva messo tutto se stesso.
Fu così stretto da sembrarmi strano.
Lo stesso fece col fratello Daniele mentre io rimasi immobile a guardare.
Poi quel suo sorriso mi ammaliò e voltai pensiero, come si fa con la pagina di un libro.
Io guardavo avanti mentre lui si era perso indietro; questo è.
Penso pure che non lasciò un biglietto di proposito.
In fondo, che volesse bene a tutti, si sapeva.
Ma ha costretto tutti ad un punto di domanda.
Il pregiudizio ha avuto un peso, il silenzio ha fatto il resto."

BULLISMO ✋

(2024) 👖🩷

📌 Disregolazione emotiva in adolescenza: una crisi evolutiva che chiede contenimento, non controlloL’adolescenza è una f...
26/06/2025

📌 Disregolazione emotiva in adolescenza: una crisi evolutiva che chiede contenimento, non controllo

L’adolescenza è una fase di profonde trasformazioni a livello neurobiologico, identitario, relazionale. È un tempo di passaggio in cui il soggetto si confronta con la necessità di ridefinire sé stesso, il proprio corpo, le proprie appartenenze, i propri confini.

In questo contesto instabile, la disregolazione emotiva non è un’anomalia, ma una manifestazione coerente con lo scenario interno: fragile, sovraesposto, spesso privo di riferimenti sufficientemente solidi.

🔍 Che cos’è la disregolazione emotiva nell’adolescente?

Si tratta della difficoltà, talvolta marcata, a riconoscere, nominare e gestire le emozioni in modo funzionale. Rabbia esplosiva, ritiro, crisi di pianto, comportamenti impulsivi, acting out, ma anche forme più silenziose come l’iperadattamento o l’anestesia emotiva, possono essere espressione di una regolazione interna ancora immatura e di un funzionamento psichico in profonda riorganizzazione.

La disregolazione non riguarda solo l’intensità dell’emozione, ma la capacità di stare in relazione con essa senza esserne travolti. Questo implica competenze metacognitive, affettive, linguistiche e relazionali che si stanno ancora costruendo, e che spesso oscillano tra fasi di regressione e slanci di autonomia.

🧩 Il ruolo dell’adulto: funzione regolativa e specchio riflessivo
In adolescenza, l’adulto non è più guida visibile, come nell’infanzia, ma faro stabile al margine del campo visivo.

📌 Essere contenitori simbolici: accogliere l’intensità dell’adolescente senza reattività, offrendo limiti chiari ma affettivamente motivati.

📌 Fornire strumenti di mentalizzazione: aiutare a dare nome e senso all’esperienza emotiva, sostenendo la nascita di una narrazione di sé.

📌 Restare nella relazione anche quando l’adolescente la mette in crisi: non farsi espellere dal campo, non leggere il conflitto come fallimento, ma come tentativo, spesso goffo, di chiedere un confine riconoscente.

👥 L’importanza del contesto educativo e relazionale

Famiglia, scuola, gruppi sociali: ogni ambiente contribuisce alla (de)regolazione dell’adolescente. Un sistema educativo che chiede prestazione, adesione, rapidità e controllo, senza offrire ascolto, senso, tempo e profondità, produce adulti giovani incapaci di autoriflessività e in perenne affanno emotivo.

📣 Disregolazione non è devianza, ma crisi di significato
Non è compito dell’adulto “controllare” le emozioni altrui, ma creare le condizioni affinché possano esprimersi senza distruggere, trasformarsi senza negarsi, essere nominate per essere attraversate.

🪞La regolazione emotiva è un processo intersoggettivo
Si costruisce nella relazione, si nutre di rispecchiamento e di coerenza affettiva. L’adolescente non ha bisogno di adulti perfetti, ma di adulti coerenti, riflessivi e presenti, capaci di tollerare l’ambivalenza e di sostenere la fatica del diventare sé stessi.

👉 La domanda non è: “Come possiamo farli stare calmi?”
Ma piuttosto: “Che tipo di spazio stiamo offrendo perché possano stare dentro sé stessi, anche quando questo sé fa paura?”

INFO/ appuntamenti 345/0585901

🎙️ “Ai miei tempi non c’era lo psicologo.”“Facevamo i figli e li portavamo ovunque.”“Non ci facevamo tutti questi proble...
25/06/2025

🎙️ “Ai miei tempi non c’era lo psicologo.”
“Facevamo i figli e li portavamo ovunque.”
“Non ci facevamo tutti questi problemi.”
“Oggi invece tutti in terapia … che esagerazione!”

Frasi che si sentono spesso, soprattutto da chi guarda al passato con un certo orgoglio.
E in parte è vero: una volta si cresceva senza troppe domande, si viveva alla giornata, si affrontavano le difficoltà “con coraggio” e in silenzio.

🔹 Ma quel silenzio, spesso, aveva un prezzo.
Tanti sono cresciuti con ferite invisibili, senza strumenti per comprenderle, senza la possibilità di condividerle.
Le emozioni venivano represse, i disagi ignorati, e tutto ciò che non era conforme veniva semplicemente etichettato come “problema da superare”.

🔸 Oggi non è che ci siano più problemi.
Oggi c’è più consapevolezza.
Ci si interroga, si cerca un senso, si prova a interrompere schemi educativi disfunzionali, si impara a dare nome alle emozioni, a riconoscere i propri limiti, a chiedere aiuto.

E sì, oggi c’è anche lo psicologo.
Non per “aggiustare” qualcuno, ma per accompagnare.
Per sostenere chi sente che da solo non ce la fa, chi vuole conoscersi meglio, chi desidera crescere in modo più autentico.

🧠 Non è debolezza, è evoluzione.
È la possibilità di fare pace con ciò che è stato, e costruire con più libertà ciò che sarà.

Chi si è sentito poco amato impara ad accontentarsi anche di pochissimo.Come ricorda Bowlby, “siamo tanto bisognosi quan...
25/06/2025

Chi si è sentito poco amato impara ad accontentarsi anche di pochissimo.
Come ricorda Bowlby, “siamo tanto bisognosi quanto i nostri bisogni insoddisfatti”.

Ed è così che il ciclo della violenza può durare molto e molto tempo e a volte non finire mai per il bisogno di prossimità e contatto anche con chi ci fa del male.

Poco è meglio di niente… per chi non ha avuto nemmeno quel poco di niente…

🗓 Martedì 24 giugno, ore 19.00
Ciclo di supervisioni cliniche avanzate
👉 Per partecipare visita emdr-terapia-roma.it (link in bio)

Il matrimonio ha distrutto più donne che la fame, la guerra o le catastrofi naturali…Spesso nei commenti trovo quell’imm...
24/06/2025

Il matrimonio ha distrutto più donne che la fame, la guerra o le catastrofi naturali…

Spesso nei commenti trovo quell’immagine che mostra la “regressione evolutiva” della donna sposata. E la accompagnano con una frase che attribuiscono alla “cattiva” Cruella de Vil: che il matrimonio ha rovinato più donne della fame, delle guerre e delle disgrazie.

Credo che abbiano messo quelle parole in bocca a un personaggio negativo di proposito. Volevano far sembrare che Cruella fosse insensibile, senza cuore. Ma, paradossalmente, hanno finito per trasformarla in un simbolo per tutte quelle donne che hanno vissuto matrimoni dolorosi, o che temono profondamente il matrimonio.

La mia opinione è duplice.
Da una parte, capisco perfettamente che in molti matrimoni le cose vadano proprio così.
Ma dall’altra, non mi piace dare la colpa a “il matrimonio” in quanto istituzione.
Non è il matrimonio a distruggere una donna, ma certe dinamiche, certe scelte, certe rinunce che si innescano dentro di esso.

1. La codependenza
La maledetta codependenza.
È la causa numero uno dei problemi in moltissimi matrimoni, ed è spesso la radice di quel “volto devastato” che vediamo in tante mogli.

Essere la donna di un alcolista, di un giocatore incallito, di un manipolatore o di un uomo violento… lascia segni.
Le “salvatrici” croniche, le donne che trascorrono la vita a ti**re fuori il partner da ogni buco nero, difficilmente sono donne serene, realizzate, curate.
Perché tutta la loro energia, quella che potrebbe essere investita in sé stesse, viene risucchiata in un buco nero.

Il ruolo della “salvatrice” diventa una maschera incollata alla pelle.
E gli altri ruoli — la donna piena di vita, la professionista, l’essere umano con interessi e passioni — scompaiono.

La nostra cultura romanticizza il sacrificio, il dovere, la colpa.
Mettiamo i brillantini su una realtà devastante: la persona che si perde per tenere in piedi gli altri.
Non è colpa del matrimonio. È colpa del fatto che a tante donne è stato insegnato che amare significa annullarsi.

2. La fusione
Un’altra trappola frequente è la fusione totale con l’altro.
Succede quando arriva un bambino, o quando si deve assistere un familiare malato.
Il “io” scompare. Nasce il “noi”. E dentro quel “noi”, l’identità personale smette di contare.

A volte la fusione è necessaria. E anche nobile.
Ci sono momenti in cui bisogna esserci, e basta: quando si cresce un neonato, si accompagna un genitore morente, si affronta un lutto.

Ma la fusione deve avere un tempo.
Quando diventa permanente, quando tutti danno per scontato che la donna sarà sempre quella che si sacrifica, allora quella donna smette di esistere.
Vive per gli altri, ma nessuno si chiede più come sta lei.
E così viene sepolta — viva — sotto il peso delle aspettative.

3. L’autostima
Infine, la terza grande causa è una bassa autostima.

Una donna con poca autostima vive sulle punte, cercando di meritarsi l’approvazione del marito.
Cerca costantemente di compiacerlo.
Se lui apprezza l’aspetto fisico, lei si sistema.
Se lui vuole pace e silenzio in casa, allora lei tace, si annulla, sacrifica ogni interesse pur di “mantenere la calma”.

Una donna con una buona autostima non lo accetta. Né nel matrimonio, né fuori.
Se non è vista, amata, rispettata… se ne va.
Ma chi ha poca autostima resta, anche con chi la sfrutta. Anche tra amici, colleghi o familiari.
A volte servono anni per riuscire a dire:
“Valgo, anche se non faccio nulla per voi.”

Non è il matrimonio a distruggere.
Sono la codependenza, la fusione senza limiti e l’assenza di autostima che consumano una donna dall’interno.

E le nostre bambine meritano di crescere con la forza di amare senza perdersi.
Di costruire legami profondi senza smettere di essere se stesse.
Di capire che prendersi cura di qualcuno non significa annullarsi per lui.

Perché amare davvero, non vuol dire sparire.
Vuol dire restare in piedi — e restare intere.

Indirizzo

Via Celano
L'Aquila
67100

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