19/06/2024
🌺 MA DOVE VUOI FUGGIRE SE IL DOLORE CE L'HAI DENTRO...
Perché è così difficile stare con il dolore?
È un interrogativo che richiama alla mia mente diversi ricordi, di me con il mio dolore fatto di perdite, separazioni, con i miei peggior timori e il terrore che li accompagnava, e alcune frasi ricorrenti che arrivavano puntualmente in risposta: “che vuoi che ti dica, io non so che dirti!” E a seguire consigli, spiegazioni o tanta rabbia che affollavano di parole vuote la stanza. Sì, parole vuote per me che non riuscivo a far spazio ad altro in quel momento che al dolore. Tanto da sentirmi sola in una affollata, caotica, città straniera.
Perché è così difficile, a volte proprio alle persone che ci sono più vicine, starci “semplicemente” accanto donandoci il loro calore di presenza, fatto di rispetto per ciò che si sta vivendo, così da non permettere al dolore di spegnere il fuoco della vita anche se in quel momento di rosso c’è solo quello di una esile brace?
Forse perché sentire l’impotenza che ci rende umani ci schianta a terra e ci ricorda quanto piccoli siamo in confronto alla natura ( psichica e concreta), ma se solo provassimo a stare accanto a quel dolore, a farci sfiorare per poi attraversare, ci renderemmo conto di quanta forza sia racchiusa in quello stare. Una forza che non si può misurare in muscoli, la immagino come la capacità di saper vibrare ad ogni pizzico e scossone, proprio come le corde di una chitarra o di un violino, e saper tirar fuori un suono, qualunque esso sia, che dia voce. Potranno uscire note più o meno cupe, note di dolori e ricordi, ma è solo ascoltandole che si potrà dar vita ad una melodia. Ci potrà piacere o no, ma sicuramente arricchirà la nostra vita di nuovi spartiti e le nostre corde, quei fili sottili che collegano l’anima al corpo, di una nuova consapevolezza: di essere più vive di prima!
Citando le parole di Jung: “ESISTERE NON BASTA, BISOGNA VIVERE”.
Annarita Ianni