Dott.ssa Enrica Liaci - Psicologa

Dott.ssa Enrica Liaci - Psicologa �Psicologa del Lavoro e delle Organizzazioni;
�Psicoterapeuta Analitco- archetipica

03/08/2025

La scuola era già chiusa.
La bambina era ancora lì, da sola, con lo zaino ai piedi e lo sguardo perso nel vuoto.
Non c’era nessuno. Né un insegnante, né un familiare.
Solo lei… e un agente di passaggio.

Lui avrebbe potuto andarsene.
Avrebbe potuto pensare: “non è affar mio”.
Ma non lo fece.

Rimase.

Rimase lì in piedi, accanto a lei, come uno scudo silenzioso.
Senza fare domande, senza insistere. Solo… restando.
Fino a quando non si assicurò che la bambina fosse davvero al sicuro.

In un mondo dove il male diventa virale in pochi secondi,
gesti come questo dovrebbero finire in prima pagina.
Perché non è la divisa a fare l’eroe…
ma il cuore che c’è dietro, sì.

Grazie a chi ancora si prende cura.
A chi resta.
A chi non ha bisogno di telecamere per fare la cosa giusta.

Il mondo ha bisogno di più persone così.

29/07/2025
28/07/2025

L'HYBRIS NELL' ANTICA GRECIA: Una Chiave per Comprendere le Relazioni Disfunzionali Moderne

👉Nell'antica Grecia, l'hybris (ὕβρις) rappresentava uno dei concetti più temuti e significativi della cultura ellenica. Non si trattava semplicemente di orgoglio o arroganza, ma di una trasgressione dell'ordine naturale che inevitabilmente portava alla nemesi, la punizione divina.

👉Cos'era l'Hybris per i Greci?
L'hybris era caratterizzata da:
- Eccesso di potere e mancanza di autocontrollo
- Violazione dei limiti imposti dagli dèi e dalla società
- Disprezzo per l'altro e per le regole condivise
- Illusione di invincibilità e superiorità

I tragediografi greci, da Eschilo a Euripide, hanno narrato storie immortali di eroi caduti proprio a causa dell'hybris: Agamennone, Penteo, Creonte. Tutti accomunati dall'aver oltrepassato i confini del rispetto reciproco.

👉L'Hybris nelle Relazioni Contemporanee
Oggi, nelle relazioni disfunzionali, riconosciamo patterns comportamentali sorprendentemente simili all'hybris antica:

👉Il Partner "Hybristico"
- Bisogno di controllo assoluto sulla relazione
- Mancanza di empatia verso i bisogni dell'altro
- Senso di superiorità e diritto speciale
- Violazione sistematica dei confini personali del partner

👉La Dinamica Distruttiva
Come nell'antica Grecia, l'hybris relazionale porta inevitabilmente alla distruzione. Il partner che agisce con hybris:
- Ignora i segnali di sofferenza dell'altro
- Interpreta ogni richiesta come una sfida al proprio potere
- Perde gradualmente il contatto con la realtà relazionale
- Precipita verso l'isolamento e la perdita della relazione

👉 La Nemesi Moderna: Le Conseguenze.
La "nemesi" nelle relazioni disfunzionali si manifesta attraverso:
- Perdita di fiducia irreversibile
- Isolamento emotivo del partner hybristico
- Deterioramento dell'autostima in entrambi i partner
- Ripetizione di pattern tossici in relazioni future

👉Spezzare il Ciclo dell'Hybris
La saggezza antica ci insegna che il primo passo verso la guarigione è il riconoscimento dei propri limiti. In terapia, questo si traduce in:

Per chi agisce con hybris:
- Sviluppare consapevolezza dei propri comportamenti
- Imparare l'ascolto attivo e l'empatia
- Accettare la vulnerabilità come parte dell'amore

Per chi subisce:
- Riconoscere i propri diritti nella relazione
- Stabilire confini chiari e rispettarli
- Cercare supporto professionale quando necessario

👉Verso la Sophrosyne: L'Equilibrio
I Greci contrapponevano all'hybris la sophrosyne (σωφροσύνη): la saggezza del conoscere i propri limiti, la temperanza, l'autocontrollo. Nelle relazioni, questo si traduce in:
- Rispetto reciproco
- Capacità di compromesso
- Ascolto delle emozioni proprie e dell'altro
- Accettazione dell'imperfezione umana

L'antica lezione greca rimane attuale: solo attraverso il riconoscimento dei nostri limiti possiamo costruire relazioni autentiche e durature. L'amore vero non è conquista, ma incontro tra pari dignità.

👉Se riconosci pattern di hybris nella tua relazione, ricorda: chiedere aiuto è un atto di coraggio, non di debolezza. La consapevolezza è il primo passo verso il cambiamento.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

26/07/2025
21/07/2025

🖋Il dolore può rendere mostruosi o luminosi. Dipende. Dipende dall’utilizzo che si fa del dolore.
Le persone luminose, le mie preferite, sono coloro che hanno utilizzato i loro demoni. Che li hanno guardati negli occhi, che hanno pianto, gridato, si sono strappate i capelli, e poi sono ripartite.
Quelle persone che hanno trasformato il dolore in scrittura, in canzoni, in arte, in ascolto, in cura, in pittura.
Che hanno donato le loro cicatrici al mondo (molto diverso dal postare o ostentare la sofferenza).
Sono persone che sono state avvolte dal dolore, abitate a lungo dal buio, stritolate e poi sono rinate. E anche migliorate.
E poi ci sono le persone peggiorate dal dolore, quelle che il loro dolore lo fanno pagare a tutti.
Di solito le reazioni al dolore, infatti, portano a percorrere strade diametralmente opposte.

Chi decide di avercela con il mondo intero crede che la colpa sia sempre degli altri e loro sono degli sfortunati e dei perseguitati e, quindi, devono far pagare al mondo la loro sofferenza.
Così si lamentano, lagnano, aggrediscono, sparlano, sono invidiosi, lividi di rabbia e di rancore, ma non rivolgono mai lo sguardo verso dentro, sempre e soltanto verso fuori.
E chi meravigliosamente splende grazie al dolore che ho provato e che ha trasformato in dono.
La differenza tra queste due strade e personalità si chiama consapevolezza e sensibilità.

🖋Ne scrivo a lungo nel mio sito, su La Stampa e la Repubblica

Valeria Randone



18/07/2025
18/07/2025
21/06/2025

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