11/12/2023
All’Ospedale Niguarda il primo trapianto di cuore da donatore a “cuore fermo” della Lombardia.
Nei giorni scorsi all’Ospedale Niguarda di Milano è stato trapiantato un cuore che aveva smesso di ba***re da 20 minuti.
Si tratta di una donazione definita “a cuore fermo”.
Il prelievo e il trapianto sono stati effettuati dall'equipe della Cardiochirurgia e del Trapianto del Cuore del Niguarda, diretta da Claudio Russo, con il supporto dei professionisti dell’Anestesia e Rianimazione Cardiotoracovascolare, diretta da Michele Mondino.
Nella stessa sede, l’equipe della Chirurgia Generale e dei Trapianti, diretta da Luciano De Carlis, ha eseguito anche il prelievo di fegato e reni, trapiantati poi in altre strutture della Rete Nazionale Trapianti.
“Il trapianto di cuore da donatore a ‘cuore fermo’ rappresenta una svolta da un punto di vista scientifico ed organizzativo, con importanti ricadute in termini di accesso alla risorsa trapianto per il numero crescente di pazienti in lista.- spiega Claudio Russo, Direttore della Cardiochirurgia e del Trapianto del Cuore del Niguarda- Le grandi competenze del sistema sanitario della nostra regione, insieme con la cultura della donazione e grazie al grande altruismo della famiglia del donatore, hanno consentito di ridare la vita ad una persona con grave cardiopatia, aumentando la speranza di tutti i pazienti in attesa di un ‘cuore nuovo’”.
Quella “a cuore fermo” è una metodologia di trapianto recente e innovativa, in quanto il cuore viene fatto “ripartire” grazie a tecniche di circolazione extracorporea messe in atto dopo la morte, in soggetti in cui i trattamenti intensivi vengono sospesi a causa di gravi neurolesioni.
La normativa italiana prevede 20 minuti di assenza di attività cardiaca per la determinazione della morte del soggetto. Fino a un anno fa, questo tempo era ritenuto non compatibile con la ripresa dell'attività del cuore.
Le procedure messe in campo in questo caso ne hanno consentito invece il trapianto e la ripresa funzionale.
"Questo risultato – commenta Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare - consentirà di aumentare il numero dei potenziali donatori ed è stato possibile certamente grazie alla capacità di tutti gli operatori coinvolti di agire in sinergia con professionalità e umanità per il bene dei malati. Ma soprattutto grazie alla solidarietà dei familiari del donatore, manifestata attraverso il gesto del dono, nel rispetto della volontà espressa in vita dal proprio caro. caro. La donazione e il trapianto di organi e tessuti stanno crescendo in Lombardia grazie alle azioni di miglioramento adottate nelle strutture sanitarie”.
La complessa organizzazione del prelievo è stata gestita dal Coordinamento Regionale dei Trapianti, diretto da Marco Sacchi e dalla Struttura Complessa Trapianti Lombardia e la donazione è avvenuta all’ospedale di Circolo di Varese dell’ASST Sette Laghi.
In foto le equipe delle diverse strutture coinvolte: Niguarda, Varese, Coordinamento Regionale.