In Seno Alla Vita

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In Seno Alla Vita In Seno Alla Vita è un gruppo A.M.A. cioè Auto Mutuo Aiuto che si propone di mettere in contatto persone che condividono lo stesso problema, L' A.M.A.

Questo gruppo si propone di mettere in contatto persone che condividono lo stesso problema, facilitando dialogo, scambio vicendevole, confronto. si fonda sulla convinzione che il gruppo racchiuda in sé la potenzialità di favorire un aiuto reciproco tra i propri membri. Il Gruppo può essere una fonte per accrescere le possibilità di autodeterminare le proprie scelte di vita, migliorando l'autostima

, promuovendo le reciproche potenzialità positive attraverso il coinvolgimento personale. La condivisione delle esperienze vissute diventano uno strumento per "trasmettere forza all'altro". Le persone partecipano secondo la loro disponibilità portando le proprie storie di vita, ognuno con la propria soggettività, ascoltando e comunicando.

29/05/2025

Silvana Pinna... ci sei?

05/12/2023

Una delle notizie più difficili da accettare 😪😪 è quando il medico dice che non c'è più niente da fare, ci sono solo due opzioni: dormire finché il corpo non crolla o dargli morfina per alleviare i dolori. "Il nostro mondo è crollato. Sto cercando coloro che avranno tempo di leggere questo post fino alla fine. Il cancro è molto invasivo e distruttivo per il nostro corpo. Anche dopo il combattimento è un processo molto lungo. Per favore, in onore di qualcuno che è morto o sta lottando contro il cancro o addirittura ha avuto il cancro, ma è guarito; copia e incolla. Tutti dicono: "Se hai bisogno di qualcosa, non esitare, io ci sarò per te. "
Quindi sto per fare una sfida, credo che meno della metà dei miei amici metteranno questo sul muro. Basta copiare (non condividere) Voglio sapere su chi posso contare una volta finito scrivi "fatto"😘

Le parole più belle..."remissione completa" Vorrei che queste due meravigliose parole potessero essere dette sempre alla...
05/06/2023

Le parole più belle..."remissione completa" Vorrei che queste due meravigliose parole potessero essere dette sempre alla fine di ogni percorso terapeutico.

DOPO LA CHEMIO LE PAROLE PIÙ BELLE🌸💗

Un viaggio in macchina, l’ennesimo, di ritorno dalla chemio. Tra la fatica e la nausea, le domande fatte per riempire silenzi e i sorrisi abbozzati, ci sono anche loro: le due parole più belle che una persona in cura per un tumore possa sentirsi dire. Ce le rivela uno dei dieci racconti semifinalisti del contest

Ci sono momenti della vita che possono essere descritti perfettamente attraverso la citazione di un film. Un viaggio in macchina di ritorno a casa dopo l’ennesima seduta di chemioterapia è uno di quei momenti per l’autore di questo racconto, uno dei dieci semifinalisti del contest . Potete leggere gli altri racconti semifinalisti del premio letterario dedicato agli uomini e ai ragazzi che sono e sono stati al fianco di una donna con un tumore sul sito del contest . Fino all’8 giugno potete anche esprimere tre preferenze contribuendo a scegliere i finalisti. Una giuria decreterà il racconto vincitore, che diventerà un cortometraggio.

Le due parole più belle
Dopo la chemio, arrivare alla macchina è sempre difficile. Lo è sempre di più, mano a mano che i cicli si susseguono e lasciano il loro carico tossico nel suo corpo. Questa volta, però, è diverso. Perché lei sembra camminare quasi sulle uova, con le ginocchia leggermente piegate. Ha un passo svelto e dolente. La fretta di sedersi? O forse la voglia di andare via da quel posto, da quegli odori? Solo lei sa quanto è diventata sensibile agli odori. Le apro lo sportello della macchina, lascio che si metta comoda. Poi chiudo la portiera cercando di fare meno rumore possibile e vado al posto di guida. Per fortuna, per tornare a casa, sono solo pochi chilometri. Nella sfiga, siamo stati fortunati. Una terapia sperimentale per il triplo negativo non metastatico in un centro non lontano da casa.
Niente viaggi della speranza, per noi. E un’oncologa che sa il fatto suo.

«Come ti senti?», le chiedo.
«E come vuoi che mi senta?», mi dice lei.
«Come al solito?», chiedo di nuovo.
«Ogni volta un filo peggio», fa lei.
Mi sorride. E io penso che senza quel sorriso io sarei già morto. Ogni volta che qualcuno mi dice di invidiare la mia forza nello starle accanto, io devo rispondere sempre la stessa cosa: se lei non fosse così determinata, io non sarei in grado di aiutarla. A volte mi viene da pensare che sia lei ad aiutare me. Io, sofferente di ipocondria, ansia cronica, attacchi di panico, non sono mai stato così disinvolto e leggero nell’occuparmi di ogni cosa. Non sono più depresso. Non ho più dubbi sulle mie capacità. Non guardo più al domani. Vedo solo l’adesso.
«E ora che facciamo?», dico io.
«E che cosa vuoi fare? Andiamo a casa», mi risponde lei.
Ancora non ho imparato a non fare domande cretine. Ma lei ha imparato a riderci sopra. E infatti mi sorride. È magra. È pallida. Ha occhiaie profonde. Ma mi sorride nonostante le labbra screpolate. Ha un cappello sistemato sopra una cuffia. Non ha mai voluto mettere una parrucca. Quando ha iniziato a perdere i capelli glieli ho rasati a zero. E poi mi sono rasato anche io.
«Oggi è giovedì», mi viene a mente, mentre faccio manovra per uscire dal parcheggio.
«E quindi?»
«C’è l’oroscopo di Brezsny su Internazionale». Abbiamo cominciato a leggerlo da quando si è ammalata. Ci piace perché a volte ci sono scritte frasi che sembrano parlare di lei. E quindi di noi.
«Hai ragione», dice lei. «Quando arriviamo a casa lo leggiamo».
«Chissà che ci dice oggi, con quello che è successo», dico io.
Lei non risponde, mi sorride.
«A proposito: vuoi che chiamiamo subito gli altri o facciamo dopo?», le chiedo io.
«No, ti prego. Aspettiamo ancora un po’. Ho bisogno di lasciare decantare la cosa per un po’. Chiameremo con calma da casa», dice lei.
«Va bene», dico io. E guido. Ma non riesco a stare zitto. Non adesso.
«Mi è venuta in mente la frase di un film di Woody Allen», riprendo il discorso.
«Quale frase?», mi chiede lei.
«Credo che fosse in Hannah e le sue sorelle. A un certo punto lui crede di avere un tumore al cervello. Poi scopre di non averlo e quel punto fa: le due più belle parole che un uomo possa sentirsi dire non sono ‘ti amo’ ma ‘è benigno’».
Lei ride, anche se quegli spasmi tra stomaco e diaframma potrebbero darle nausea. Eppure si concede quella scheggia di buon umore. E mentre la spio con lo sguardo, guidando verso casa, mi sembra bellissima. Come non mai.
«Anche io ne conosco altre due che non sono niente male», mi dice. E poi prosegue: «quelle che mi hanno detto oggi dopo l’ecografia».
Sì, lo immaginavo.
Non le dice, ma io le conosco. Sono quelle pronunciate dalla dottoressa.
Inaspettate ma precise. E inequivocabili:
«Remissione completa».

(repubblicasalute)

26/05/2023
26/05/2023

COPIATO DALLA RETE................Così, dopo aver completato la TAC, ci è stato detto immediatamente di incontrare la Dott.ssa presso il suo ufficio. Ecco quando abbiamo ricevuto la diagnosi. Il Dott. aveva già fissato una visita dall'Oncologo e l'Oncologo aveva già fissato un appuntamento per la biopsia. Durante il viaggio in macchina verso l'appuntamento per la biopsia, sei rimasto in silenzio. Ho guardato e ho chiesto: "A cosa stai pensando? Sei stato molto silenzioso. Siete in grado di condividere con me, perché ci siamo dentro insieme? ” Poi hai detto: “Ho avuto una vita fantastica. Ho una bella famiglia che amo e so che mi ama. Qualsiasi cosa DIO dica mi va bene. È nelle sue mani. ”
Ho deciso di postare questo messaggio a sostegno di una persona per me molto speciale che ha lottato con fermezza e buona energia. Mi ha insegnato a vivere ogni giorno come il giorno migliore! Ora mi rivolgo a chi avrà tempo di leggere questo post fino alla fine. Questo è un piccolo test, giusto per vedere chi legge e chi condivide senza leggere! Se leggi tutto, seleziona "mi piace" così metto un ringraziamento sul tuo profilo. Il cancro è molto invasivo e distruttivo per il nostro corpo. È un processo molto lungo. Per favore, in onore di qualcuno che è morto o sta combattendo il cancro, o addirittura ha avuto il cancro ma è guarito, copia e incolla.
Tutti dicono: "Se hai bisogno di qualcosa, non esitare a chiedere, io sarò lì per te. " Quindi sto per lanciare una sfida, penso che meno della metà dei miei amici lo metterà sulla loro bacheca. Basta copiare (non condividere). Voglio sapere su chi posso contare. Appena lo fai, metti "Fatto" nei commenti...
Fatto, in onore di tutti quelli che stanno combattendo... e quelli che hanno perso la loro lotta.”…….

Torna l'azalea della ricerca 💮 Domenica 14 Maggio, Piazza 4 Novembre. Diamo forza alla ricerca 💮
10/05/2023

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