Dott.ssa Mariacristina Perfetto

Dott.ssa Mariacristina Perfetto Psicologa-Psicoterapeuta-Mediatrice Familiare. Consulenze Individuali, Familiari e di coppia.

Il mio studio è in Piazza Orsini a Benevento e
in Via Parallela a Guardia Sanframondi (Bn)

“Cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio” .Ci sono...
09/02/2022

“Cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio” .

Ci sono due modi per affrontare l’inferno senza star male, spiega Marco Polo.
“Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più”. Vivere facendo finta di nulla, adeguandosi, conformandosi all’orrore. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui, perché consiste nel reincantare il mondo coltivandone la meraviglia, imparando a riconoscerla, sforzandosi di darle spazio. Perché anche nell’inferno ci sono sprazzi di paradiso: sta a noi trovarli, espanderli ed abitarli insieme.

Cit. Tlon

Ma il puma il puma bluche stava al mio fianco –destro – dorme sognaè stato richiamato dalla forestasi è smarrito sulla n...
23/11/2021

Ma il puma il puma blu
che stava al mio fianco –
destro – dorme sogna
è stato richiamato dalla foresta
si è smarrito sulla neve del destino?
Il puma senza impronte in città
al mio fianco nella sotterranea che sfreccia
insieme al suo fiato, che mi arrugginisce la paura
con le unghie velate
e mi avviluppa di sordina e cappello il cuore
il puma blu è vivo?
L’ho pensato poco ho creduto di farcela
da sola, su e giú per le scale
con il timore alla gola
la timidezza avvolta intorno come una sciarpa
quasi elegante, il puma blu
è pregato di presentarsi di tornare,
dalla sua anima.

Chandra Candiani da 'La domanda della sete'

07/09/2021

Ogni giorno migliaia di psicoterapeuti, colleghe e colleghi che hanno svolto una lunga e complessa formazione, si impegnano per accogliere la sofferenza di bambini, adolescenti, coppie, famiglie, con rigore professionale e creatività personale. Un esercito di figure umane disposte all’esperienza della clinica, che è gesto di inchino, accomodamento, ospitalità, rispetto e servizio, e richiede disciplina interiore, attenzione e ascolto discreto, fiducia nelle relazioni, ma anche nelle albe luminose rimaste intrappolate dentro il cupo imbrunire delle storie.
Ogni giorno, silenziosamente, attraverso la psicoterapia, si compie il miracolo della cura dell’anima del mondo, oltre le differenze di pensiero e di metodo, spinta a resistere, a trasformare l’opposizione al destino in una resa consapevole.
Questa umanità che si prende cura di se stessa merita riconoscimento e gratitudine.
Questa umanità, prolifica e generosa, è il sale della terra.

Giuseppe Ruggiero

Fotografia di Sebastiao Salgado

TRE CERTEZZEDi Fernando Pessoa Di tutto restano tre cose:la certezzache stiamo sempre iniziando,la certezzache abbiamo b...
09/06/2021

TRE CERTEZZE
Di Fernando Pessoa

Di tutto restano tre cose:
la certezza
che stiamo sempre iniziando,
la certezza
che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza
che saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell'interruzione,
un nuovo cammino,
della caduta,
un passo di danza,
della paura,
una scala,
del sogno,
un ponte,
del bisogno,
un incontro.

Non posso comandarequesto flussoè opera grandedi nitida resaa corrente maestosa,sono parola alla lucesono nata.C. Livia ...
04/04/2021

Non posso comandare
questo flusso
è opera grande
di nitida resa
a corrente maestosa,
sono parola alla luce
sono nata.

C. Livia Candiani

Buona Pasqua🍬🐰🌺

RICORDATE?Ricordate le città deserte le code ai supermercati e le prime parole pronunciate davanti ai vostri PC?Si sente...
09/03/2021

RICORDATE?

Ricordate le città deserte le code ai supermercati e le prime parole pronunciate davanti ai vostri PC?
Si sente?
Mi sentite?
Non riesco a connettermi.
Devi aprire il microfono ...
Ricordate il suono delle scatole di legno infilate nei camion di notte?
- nemmeno una preghiera uno sguardo una parola per piangere insieme -
E la luce del cielo, vi ricordate che luce aveva il cielo in quelle mattine di aprile sospese sui vostri respiri ansimanti e quel brillare di mare che non si era visto più da tempi remoti, quando i pescatori uscivano coi loro legni nel cuore della notte, gettavano le reti a largo e si appoggiavano all'attesa, come si appoggiano le braccia della madre al davanzale per aspettare che ritorni il figlio?
Quanto tempo è passato?
Ha ancora senso rispondere un anno?
Quanti mesi giorni minuti granelli di eternità sono contenuti in questo anno dal 20 al 21?
Dove sta la perdita e dove il guadagno?
L'accrescimento della conoscenza non va di pari passo con l'ampliamento della coscienza. Bisogna fissare a lungo un punto senza ba***re le ciglia per vedere di più, per diventare più ampi, dovremmo scegliere se stare dalla parte dell'abisso o della sicurezza e non avere paura se sentiamo crollare le ultime certezze!
Vi siete accorti che ci siamo allontanati un po' alla volta, centimetro dopo centimetro, fino a raggiungere il metro e poi sempre di più?
Adesso ci guardiamo senza toccarci e quando gli occhi si incontrano, come lampi, li abbassiamo, ma non è un gesto di riguardo, piuttosto di paura che precede la rinuncia.
Vi ricordate come era bella e intensa una stretta di mano per dire buongiorno piacere o per congedarci in un arrivederci?
I gomiti sono rimasti gli ultimi testimoni fisici di quegli abbracci, ormai perduti, di chi sapeva esprimere così l'amicizia l'amore, il dolore, la gioia di un inatteso ritrovamento. L'umanità ha preso le distanze da tutto.
Dobbiamo correre ai ripari, inventare un altro modo per stare insieme.
Forse solo nella cura possiamo mantenerci umani. La cura è come un addestramento continuo, un allenamento dei muscoli, degli occhi, delle labbra e dei cuori.
Perciò continuiamo a prenderci cura gli uni degli altri, a coltivare il desiderio che si nutre di spazio, di attesa, di calma e di audacia.
Perciò sono contento di ritrovarvi oggi appoggiati alle finestre con le facce smunte dalla delusione e gli occhi sciupati dalla stanchezza.
Io ho bisogno di sapere che voi ci siete, come vento acqua fuoco pelle luce e speranza. Per andare avanti insieme, per scoprire se il futuro avrà gli occhi di un bambino ingenuo e innamorato o di un uomo invecchiato di malinconia senza nemmeno il conforto di una poesia.

Giuseppe Ruggiero

Dobbiamo imparare dal virus mutare per non sparire cercare la vita nella foglia nel vento nel silenzio di una notte stel...
28/02/2021

Dobbiamo imparare dal virus
mutare per non sparire
cercare la vita
nella foglia nel vento
nel silenzio
di una notte stellata
nel desiderio
di una luna piena
dobbiamo fare
il gioco
delle varianti
mischiare i suoni
e i colori
moltiplicare i canti

È questo mutare forma
che ci rende vivi
questo accenno
di luce strappato
alla malinconia
anche quando
sparire
sembra essere l’ultimo movimento
della sinfonia

Giuseppe Ruggiero

Questo ti voglio direci dovevamo fermare.Lo sapevamo. Lo sentivamo tuttich’era troppo furiosoil nostro fare. Stare dentr...
26/01/2021

Questo ti voglio dire
ci dovevamo fermare.
Lo sapevamo. Lo sentivamo tutti
ch’era troppo furioso
il nostro fare. Stare dentro le cose.
Tutti fuori di noi.
Agitare ogni ora – farla fruttare.

Ci dovevamo fermare
e non ci riuscivamo.
Andava fatto insieme.
Rallentare la corsa.
Ma non ci riuscivamo.
Non c’era sforzo umano
che ci potesse bloccare.

E poiché questo
era desiderio tacito comune
come un inconscio volere –
forse la specie nostra ha ubbidito
slacciato le catene che tengono blindato
il nostro seme. Aperto
le fessure più segrete
e fatto entrare.
Forse per questo dopo c’è stato un salto
di specie – dal pipistrello a noi.
Qualcosa in noi ha voluto spalancare.
Forse, non so.

Adesso siamo a casa.

È portentoso quello che succede.

E c’è dell’oro, credo, in questo tempo strano.
Forse ci sono doni.
Pepite d’oro per noi. Se ci aiutiamo.
C’è un molto forte richiamo
della specie ora e come specie adesso
deve pensarsi ognuno. Un comune destino
ci tiene qui. Lo sapevamo. Ma non troppo bene.
O tutti quanti o nessuno.

È potente la terra. Viva per davvero.
Io la sento pensante d’un pensiero
che noi non conosciamo.
E quello che succede? Consideriamo
se non sia lei che muove.
Se la legge che tiene ben guidato
l’universo intero, se quanto accade mi chiedo
non sia piena espressione di quella legge
che governa anche noi – proprio come
ogni stella – ogni particella di cosmo.

Se la materia oscura fosse questo
tenersi insieme di tutto in un ardore
di vita, con la spazzina morte che viene
a equilibrare ogni specie.
Tenerla dentro la misura sua, al posto suo,
guidata. Non siamo noi
che abbiamo fatto il cielo.

Una voce imponente, senza parola
ci dice ora di stare a casa, come bambini
che l’hanno fatta grossa, senza sapere cosa,
e non avranno baci, non saranno abbracciati.
Ognuno dentro una frenata
che ci riporta indietro, forse nelle lentezze
delle antiche antenate, delle madri.

Guardare di più il cielo,
tingere d’ocra un morto. Fare per la prima volta
il pane. Guardare bene una faccia. Cantare
piano piano perché un bambino dorma. Per la prima volta
stringere con la mano un’altra mano
sentire forte l’intesa. Che siamo insieme.
Un organismo solo. Tutta la specie
la portiamo in noi. Dentro noi la salviamo.

A quella stretta
di un palmo col palmo di qualcuno
a quel semplice atto che ci è interdetto ora –
noi torneremo con una comprensione dilatata.
Saremo qui, più attenti credo. Più delicata
la nostra mano starà dentro il fare della vita.
Adesso lo sappiamo quanto è triste
stare lontani un metro.

Mariangela Gualtieri

Ho preso un biglietto. Per rimanere.Perché ad andare via sono capaci tutti. E' restare la grande sfida. Nella paura, nel...
16/01/2021

Ho preso un biglietto.
Per rimanere.
Perché ad andare via sono capaci tutti.
E' restare la grande sfida. Nella paura, nell'attesa, nel dolore, nella fine di una relazione, nella solitudine. Invece di escogitare mille vie di fuga per andarsene. Da se stessi.
Così ho deciso di fermarmi. Il più possibile. Per scoprire cosa si nasconde dentro di me, rimanendo.
Solo dopo potrò muovere i passi del cambiamento.
Con questo biglietto speciale posso esplorare ogni angolo della mia interiorità ed ammirarne le meraviglie.
Vedo cascate di paure, montagne di timori, gocce di serenità e un oceano d'amore che mi mostrano i cammini da intraprendere.
Solo restando. Ad osservare cosa accade dentro di me ad ogni avvenimento della mia vita.
Fuggire mi farebbe perdere questo incredibile panorama e offuscherebbe la mia vista. Rischierei di mescolarmi con i panorami degli altri e di non trovare più la strada. Per tornare a casa: dentro di me.
Si può fuggire con i pensieri, con le parole, con gli sguardi, con i gesti, con i movimenti, con tutto il corpo. Ma è con il cuore che si resta.
Voglio regalarlo a tutti questo biglietto speciale.
E viaggiare insieme a chi decide di rimanere.
Nel luogo più importante: dentro se stessi.

(Elena Bernabei)

Ho preso un biglietto. Per rimanere.Perché ad andare via sono capaci tutti. E' restare la grande sfida. Nella paura, nel...
16/01/2021

Ho preso un biglietto.
Per rimanere.
Perché ad andare via sono capaci tutti.
E' restare la grande sfida. Nella paura, nell'attesa, nel dolore, nella fine di una relazione, nella solitudine. Invece di escogitare mille vie di fuga per andarsene. Da se stessi.
Così ho deciso di fermarmi. Il più possibile. Per scoprire cosa si nasconde dentro di me, rimanendo.
Solo dopo potrò muovere i passi del cambiamento.
Con questo biglietto speciale posso esplorare ogni angolo della mia interiorità ed ammirarne le meraviglie.
Vedo cascate di paure, montagne di timori, gocce di serenità e un oceano d'amore che mi mostrano i cammini da intraprendere.
Solo restando. Ad osservare cosa accade dentro di me ad ogni avvenimento della mia vita.
Fuggire mi farebbe perdere questo incredibile panorama e offuscherebbe la mia vista. Rischierei di mescolarmi con i panorami degli altri e di non trovare più la strada. Per tornare a casa: dentro di me.
Si può fuggire con i pensieri, con le parole, con gli sguardi, con i gesti, con i movimenti, con tutto il corpo. Ma è con il cuore che si resta.
Voglio regalarlo a tutti questo biglietto speciale.
E viaggiare insieme a chi decide di rimanere.
Nel luogo più importante: dentro se stessi.

(Elena Bernabè)

Siamo fragili ma non nascondiamo la nostra ferita, come la testa di Medusa sta con noi sempre e ci aiuta a guardare nel ...
23/12/2020

Siamo fragili ma non nascondiamo la nostra ferita, come la testa di Medusa sta con noi sempre e ci aiuta a guardare nel dolore degli altri.
Restiamo aperti quando il cielo si fa cupo e ci fidiamo del tempo che viene scandito dalla continuità di un legame importante, che sa accogliere l’inquietudine, l’incertezza, lo sgomento.
Scegliamo le parole più belle e conosciamo il valore di quelle che scegliamo di non pronunciare, perché conosciamo l’intensità di un silenzio, la profondità di un’attesa.
Abbiamo fatto della solitudine l’ingrediente essenziale per costruire buone relazioni, attraversando i pericoli dell’ intimità che diventa possesso. All’amore preferiamo la tenerezza, al pregiudizio la curiosità, al pensiero unico la festa delle mille verità e consideriamo la sensibilità un punto di forza, un’abilità dei nostri sensi, per cercare insieme la bellezza delle storie e ascoltarle dalla parte dell’immaginazione.
Sappiamo di non sapere e non sapere di saperlo ci rende ancora più saggi. Abbiamo studiato sui libri ma è nell’anima che troviamo il filo invisibile che ci connette agli altri, nel cerchio infinito della vita.
Sbagliamo, certo, ma quando accade lo riconosciamo e abbiamo imparato a chiedere scusa agli altri e a perdonare noi stessi.
Siamo esperti di presenza, distanza, speranza, la nostra più grande fonte di ispirazione sono le immagini dei sogni, i paesaggi della mente, che si accordano con i passaggi dolorosi dell’esistenza: l’inizio, la fine, le delusioni, i distacchi.
Siamo in tanti, tanti generi letterari, tante diverse voci dello stesso coro: un concerto, una sinfonia di strumenti e di timbri che si divertono a suonare insieme.
Siamo persone che hanno messo al centro della propria vita la cura, quella pratica antica che ci rende umani, che fonda il senso ultimo del nostro essere al mondo.
Quest’anno il nostro albero di Natale è più colorato, un colore per ogni giorno difficile dell’anno che sta per finire, una luce per ogni desiderio che sta per cominciare, perché più che scendere dalle stelle è salire verso il cielo il vizio dell’anima che non si arrende.

Giuseppe Ruggiero

Buone feste a tutti 😇

Il cuore guarisce quando capisce, non quando dimentica. Ed io non dimentico perché dimenticare è fuggire dalla mia stori...
26/11/2020

Il cuore guarisce quando capisce, non quando dimentica.
Ed io non dimentico perché dimenticare è fuggire dalla mia storia.
E allora io resto.
Resto accanto alla mia sofferenza.
Il tempo che serve per accettare un dolore, una sconfitta, una delusione, un addio.
Il tempo che serve per farmi una carezza.
Perché ho imparato che alla fine non si muore.
No. Alla fine, si rinasce.

(Andrew Faber)

https://www.facebook.com/396042691124591/posts/765595780835945/
25/11/2020

https://www.facebook.com/396042691124591/posts/765595780835945/

Non perdere la diretta facebook in programma per Venerdì 27 alle ore 16:00 📲

Insieme dottoresse Puzio Maria Grazia e Perfetto Maria Cristina affronteremo un tema molto interessante ed attuale per proseguire il nostro percorso di sostegno alla genitorialità 👨‍👩‍👦‍👦

"Maestro, come faccio ad uscire da questo labirinto? Non vedo via d'uscita...""La via d'uscita non è da vedere. E' da se...
24/11/2020

"Maestro, come faccio ad uscire da questo labirinto? Non vedo via d'uscita..."
"La via d'uscita non è da vedere. E' da sentire."
"Come si fa a sentire?"
"Basta restare nel tuo labirinto. Rimani dentro alla tua confusione. Accomodati ben bene proprio al centro del tuo caso e solo dopo aver sentito in ogni angolo del tuo corpo la direzione che ti sta attirando, alzati e prosegui nel tuo cammino."
"E se non sento questa chiamata? Rischio di rimanere immobile tutta la vita."
"Quando rimani per tutto il tempo necessario con il tuo disorientamento e rispetti i suoi tempi di azione dentro di te, si dissolvono due demoni: la paura e la fretta di agire. Non riescono a vivere nella stasi, nel vuoto, nell'immobilità dei pensieri. E tu puoi finalmente aprire gli occhi e usare la tua bussola interiore. Che come per magia e con naturalezza ti indica la via da percorrere."
"E se non ci riesco e mi perdo in questo groviglio di vie da scegliere?"
"Se ti perdi è un'occasione ulteriore per ritrovarsi. Il labirinto è fatto da innumerevoli sentieri diversi. Ma uno solo può portarti all'uscita. Non avere fretta di trovarla questa fine. E' nel mezzo che si scoprono le più incredibili ricchezze. Esercitandosi sempre di più a sentire qual è la strada da percorrere. Il labirinto è da vivere, non da finire."

Elena Bernabè

“A volte le parole non bastano.E allora servono i colori.E le forme.E le note.E le emozioni.”Un bellissimo video per rif...
05/11/2020

“A volte le parole non bastano.
E allora servono i colori.
E le forme.
E le note.
E le emozioni.”

Un bellissimo video per riflettere con l'eccellente collega Gabriella de Benedetta, didatta Imeps.

https://urldefense.proofpoint.com/v2/url?u=https-3A__youtu.be_mqqUwnL7c4c&d=DwMFaQ&c=qwStF0e4-YFyvjCeML3ehA&r=v20O0Jkfp1MmFmz-6uB4laft342Fnpjv8vPDz1CdJmmF-kHEPZUXHbMesGpvz3EW&m=VEo0xj-7wb-q-l776IbTKIsS1PynBaXbmwgII3RBjjI&s=uzlMKIR3l7UimkIBVn9R4OaIKEAtLyHyuXz33fh5z-8&e=

Si può dire cancro? Certo che si può e ce lo spiegano i The Jackal in un dialogo con la psico-oncologa Gabriella De Benedetta. Impariamo insieme a stare megl...

04/11/2020

19/10/2020

Come ho imparato sulla mia pelle, non sempre i limiti sono barriere. È difficile ma proviamo a Trasformare i limiti in risorse..

Possiamo sentire il respiro
anche dentro il limite
di una bocca coperta

Possiamo aprire
lo sguardo
come se fosse l’ala
di un uc***lo in volo

Possiamo coltivare
la virtù della misura,
la forza dell’immaginazione,
la scelta della giusta distanza
che fa equilibrio e rima
con la speranza
Ni
Siamo più piccoli del firmamento
è vero
eppure il nostro cervello
“è più grande del cielo”...

G. Ruggiero

https://www.prontopro.it/bn/benevento/psicologo-e-coaching -interviewPiccola intervista per ProntoPro.. Buona giornata
13/10/2020

https://www.prontopro.it/bn/benevento/psicologo-e-coaching -interview

Piccola intervista per ProntoPro..

Buona giornata

Qui trovi l’elenco completo dei migliori psicologi di Benevento, che offrono sessioni anche Online, secondo gli utenti di ProntoPro. Vuoi scoprire chi sono?

Il percorso della psicoterapia costruisce un ponte tra le due metà della stessa mente originaria, la metà orientale e qu...
30/06/2020

Il percorso della psicoterapia costruisce un ponte tra le due metà della stessa mente originaria, la metà orientale e quella occidentale, l’implicito e l’esplicito, l’invisibile nascosto dentro il visibile, il contenuto della prosa, la forma della poesia.
Ci sono territori dell’anima, che vanno esplorati con molta cautela e delicatezza. Attraversare il dolore per trasformarlo in bellezza è il risultato di un lungo lavoro alchemico che il terapeuta deve compiere innanzitutto dentro se stesso. L’obiettivo di tale lavoro personale è una graduale apertura della mente e del cuore, la ricerca di un giusto equilibrio, una maggiore consapevolezza della propria posizione nei legami affettivi, per andare oltre le polarità di cui è costellata ogni vita umana.

Giuseppe Ruggiero

"Adda tene' pacienza pure int'a casa soia", doveva avere pazienza pure a casa sua. È bella la pacienza in napoletano per...
06/06/2020

"Adda tene' pacienza pure int'a casa soia", doveva avere pazienza pure a casa sua.

È bella la pacienza in napoletano perché mette un po' della parola pace dentro la pazienza.“

Erri de Luca

Non tenere dentro l’odio e il rancore perché finirai per odiare una parte di te stesso o peggio ancora vedrai nemici dap...
28/05/2020

Non tenere dentro l’odio e il rancore perché finirai per odiare una parte di te stesso o peggio ancora vedrai nemici dappertutto, persino nei tuoi figli e nelle persone care.”

Auguri a tutte le mamme, perché si è madre in tanti modi:nella nascita,nel desiderio, nella gioia,nella fatica,nella pau...
10/05/2020

Auguri a tutte le mamme, perché si è madre in tanti modi:
nella nascita,
nel desiderio,
nella gioia,
nella fatica,
nella paura,
nella forza,
talvolta nel dolore, ma sempre tenendo insieme la testa con il cuore. ❤️

Centro Co.me.te Scandicci

"Ogni momento è un nuovo inizio"È importante ricordare che per un eventuale incontro bisognerà osservare le norme dispos...
05/05/2020

"Ogni momento è un nuovo inizio"

È importante ricordare che per un eventuale incontro bisognerà osservare le norme disposte dal governo. Mantenendo la distanza di sicurezza e avendo i dispositivi di sicurezza individuale.
Tutto lo studio è stato sanificato e in studio sono presenti gel e guanti.

Si ricomincia.

E se i bambini perdono l'anno scolastico?E se invece di imparare solo la matematica imparassero anche a cucinare?A cucir...
16/04/2020

E se i bambini perdono l'anno scolastico?

E se invece di imparare solo la matematica imparassero anche a cucinare?
A cucire i loro vestiti? A pulire?
A coltivare un frutteto, una pianta?
E se imparassero a cantare canzoni ai nonni o ai loro fratelli più piccoli?
E se imparassero a prendersi cura dei loro animali domestici e a fargli il bagno?
E se sviluppassero la loro immaginazione e dipingessero un quadro?
E se imparassero ad essere più responsabili e ad essere più connessi con tutta la famiglia in casa?
E se noi genitori insegnassimo loro ad essere brave persone?
E se imparassero e sapessero che stare insieme, ed essere in salute, è molto meglio che avere l'ultimo modello di cellulare?

Forse questo ci manca,
e se tutti lo imparassimo,
non sarebbe un anno perso,
forse saremmo pronti per un futuro migliore.

-Traduzione dal testo di Gina Zerboni-
Pic. by Jimmy Liao

Dalla pagina scuola creativa

Lasciati rendere umile dal viaggio piuttosto che cercare di essere "perfetto". Dubbio, fallimento e disillusione saranno...
05/04/2020

Lasciati rendere umile dal viaggio piuttosto che cercare di essere "perfetto". Dubbio, fallimento e disillusione saranno amici fidati e costanti lungo questo percorso senza sentiero. Non c'è destinazione nella presenza, nessuna immagine di "successo" da vivere. Non puoi sbagliare, quando non c'è nessuna immagine di ciò che è "giusto".

Jeff Foster

04/04/2020
02/04/2020

Angelo custode

(Preghiera laica)

Angelo custode
che sei nella parte di cielo
che illumina
Le nostre menti
e hai la faccia affaticata
della donna e dell'uomo
che si prendono cura delle nostre riserve
di aria
e di amore
e stanno notte e giorno
a mettere la loro vita
nelle bocche di chi
non ha più parola

Tu che dormi
su una panchina rotta
di fronte al mare
e custodisci
il sacro sorriso
del bambino non ancora nato
che ancora non sa
quali braccia di mondo

si apriranno per lui
Angelo di vino e di poesia,
che adesso qui
si beve e si canta
in solitudine
o da una finestra aperta
si spalancano le gole
mai sazie di vita,
tu che trasformi
il mondo diviso
in un'immensa rete
intrecciata
con i fili delle storie
che sciolgono nodi,
dipingono fiumi
e verdi vallate
per i nostri sogni di pace

Noi preghiamo per te
per le tue ali di cristallo
e di luce
Non darci tregua
e confondi
tutti i nostri piccoli pensieri
scompiglia i numeri
dei vivi e dei morti
facci sentire
la vibrazione
di un'unica mente
che pensa
e di uno stesso cuore che ama.

Angelo custode,
quello che ci sei
da quando eravamo bambini,
metti la tua fissa dimora tra gli stracci
di chi ancora dorme
per strada
e non conosce epidemia
e sogna una casa allegra
dove stare in compagnia

Rimani abbracciato almeno tu
che lo puoi fare
tu che,
ali alle spalle,
non hai paura di volare

Giuseppe Ruggiero

“Ho una fiducia così grande: non nel senso che tutto andrà sempre bene nella mia vita esteriore, ma nel senso che anche ...
27/03/2020

“Ho una fiducia così grande: non nel senso che tutto andrà sempre bene nella mia vita esteriore, ma nel senso che anche quando le cose mi andranno male, io continuerò ad accettare questa vita come una cosa buona”

Esther Hillesum

Indirizzo

Piazza Orsini
Benevento
82100

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“Cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio” .

Ci sono due modi per affrontare l’inferno senza star male, spiega Marco Polo.
“Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più”. Vivere facendo finta di nulla, adeguandosi, conformandosi all’orrore. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui, perché consiste nel reincantare il mondo coltivandone la meraviglia, imparando a riconoscerla, sforzandosi di darle spazio. Perché anche nell’inferno ci sono sprazzi di paradiso: sta a noi trovarli, espanderli ed abitarli insieme.

Cit. Tlon
Ma il puma il puma blu
che stava al mio fianco –
destro – dorme sogna
è stato richiamato dalla foresta
si è smarrito sulla neve del destino?
Il puma senza impronte in città
al mio fianco nella sotterranea che sfreccia
insieme al suo fiato, che mi arrugginisce la paura
con le unghie velate
e mi avviluppa di sordina e cappello il cuore
il puma blu è vivo?
L’ho pensato poco ho creduto di farcela
da sola, su e giú per le scale
con il timore alla gola
la timidezza avvolta intorno come una sciarpa
quasi elegante, il puma blu
è pregato di presentarsi di tornare,
dalla sua anima.

Chandra Candiani da 'La domanda della sete'
TRE CERTEZZE
Di Fernando Pessoa

Di tutto restano tre cose:
la certezza
che stiamo sempre iniziando,
la certezza
che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza
che saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell'interruzione,
un nuovo cammino,
della caduta,
un passo di danza,
della paura,
una scala,
del sogno,
un ponte,
del bisogno,
un incontro.
Non posso comandare
questo flusso
è opera grande
di nitida resa
a corrente maestosa,
sono parola alla luce
sono nata.

C. Livia Candiani

Buona Pasqua🍬🐰🌺
RICORDATE?

Ricordate le città deserte le code ai supermercati e le prime parole pronunciate davanti ai vostri PC?
Si sente?
Mi sentite?
Non riesco a connettermi.
Devi aprire il microfono ...
Ricordate il suono delle scatole di legno infilate nei camion di notte?
- nemmeno una preghiera uno sguardo una parola per piangere insieme -
E la luce del cielo, vi ricordate che luce aveva il cielo in quelle mattine di aprile sospese sui vostri respiri ansimanti e quel brillare di mare che non si era visto più da tempi remoti, quando i pescatori uscivano coi loro legni nel cuore della notte, gettavano le reti a largo e si appoggiavano all'attesa, come si appoggiano le braccia della madre al davanzale per aspettare che ritorni il figlio?
Quanto tempo è passato?
Ha ancora senso rispondere un anno?
Quanti mesi giorni minuti granelli di eternità sono contenuti in questo anno dal 20 al 21?
Dove sta la perdita e dove il guadagno?
L'accrescimento della conoscenza non va di pari passo con l'ampliamento della coscienza. Bisogna fissare a lungo un punto senza ba***re le ciglia per vedere di più, per diventare più ampi, dovremmo scegliere se stare dalla parte dell'abisso o della sicurezza e non avere paura se sentiamo crollare le ultime certezze!
Vi siete accorti che ci siamo allontanati un po' alla volta, centimetro dopo centimetro, fino a raggiungere il metro e poi sempre di più?
Adesso ci guardiamo senza toccarci e quando gli occhi si incontrano, come lampi, li abbassiamo, ma non è un gesto di riguardo, piuttosto di paura che precede la rinuncia.
Vi ricordate come era bella e intensa una stretta di mano per dire buongiorno piacere o per congedarci in un arrivederci?
I gomiti sono rimasti gli ultimi testimoni fisici di quegli abbracci, ormai perduti, di chi sapeva esprimere così l'amicizia l'amore, il dolore, la gioia di un inatteso ritrovamento. L'umanità ha preso le distanze da tutto.
Dobbiamo correre ai ripari, inventare un altro modo per stare insieme.
Forse solo nella cura possiamo mantenerci umani. La cura è come un addestramento continuo, un allenamento dei muscoli, degli occhi, delle labbra e dei cuori.
Perciò continuiamo a prenderci cura gli uni degli altri, a coltivare il desiderio che si nutre di spazio, di attesa, di calma e di audacia.
Perciò sono contento di ritrovarvi oggi appoggiati alle finestre con le facce smunte dalla delusione e gli occhi sciupati dalla stanchezza.
Io ho bisogno di sapere che voi ci siete, come vento acqua fuoco pelle luce e speranza. Per andare avanti insieme, per scoprire se il futuro avrà gli occhi di un bambino ingenuo e innamorato o di un uomo invecchiato di malinconia senza nemmeno il conforto di una poesia.

Giuseppe Ruggiero

Dobbiamo imparare dal virus
mutare per non sparire
cercare la vita
nella foglia nel vento
nel silenzio
di una notte stellata
nel desiderio
di una luna piena
dobbiamo fare
il gioco
delle varianti
mischiare i suoni
e i colori
moltiplicare i canti

È questo mutare forma
che ci rende vivi
questo accenno
di luce strappato
alla malinconia
anche quando
sparire
sembra essere l’ultimo movimento
della sinfonia

Giuseppe Ruggiero
Questo ti voglio dire
ci dovevamo fermare.
Lo sapevamo. Lo sentivamo tutti
ch’era troppo furioso
il nostro fare. Stare dentro le cose.
Tutti fuori di noi.
Agitare ogni ora – farla fruttare.

Ci dovevamo fermare
e non ci riuscivamo.
Andava fatto insieme.
Rallentare la corsa.
Ma non ci riuscivamo.
Non c’era sforzo umano
che ci potesse bloccare.

E poiché questo
era desiderio tacito comune
come un inconscio volere –
forse la specie nostra ha ubbidito
slacciato le catene che tengono blindato
il nostro seme. Aperto
le fessure più segrete
e fatto entrare.
Forse per questo dopo c’è stato un salto
di specie – dal pipistrello a noi.
Qualcosa in noi ha voluto spalancare.
Forse, non so.

Adesso siamo a casa.

È portentoso quello che succede.

E c’è dell’oro, credo, in questo tempo strano.
Forse ci sono doni.
Pepite d’oro per noi. Se ci aiutiamo.
C’è un molto forte richiamo
della specie ora e come specie adesso
deve pensarsi ognuno. Un comune destino
ci tiene qui. Lo sapevamo. Ma non troppo bene.
O tutti quanti o nessuno.

È potente la terra. Viva per davvero.
Io la sento pensante d’un pensiero
che noi non conosciamo.
E quello che succede? Consideriamo
se non sia lei che muove.
Se la legge che tiene ben guidato
l’universo intero, se quanto accade mi chiedo
non sia piena espressione di quella legge
che governa anche noi – proprio come
ogni stella – ogni particella di cosmo.

Se la materia oscura fosse questo
tenersi insieme di tutto in un ardore
di vita, con la spazzina morte che viene
a equilibrare ogni specie.
Tenerla dentro la misura sua, al posto suo,
guidata. Non siamo noi
che abbiamo fatto il cielo.

Una voce imponente, senza parola
ci dice ora di stare a casa, come bambini
che l’hanno fatta grossa, senza sapere cosa,
e non avranno baci, non saranno abbracciati.
Ognuno dentro una frenata
che ci riporta indietro, forse nelle lentezze
delle antiche antenate, delle madri.

Guardare di più il cielo,
tingere d’ocra un morto. Fare per la prima volta
il pane. Guardare bene una faccia. Cantare
piano piano perché un bambino dorma. Per la prima volta
stringere con la mano un’altra mano
sentire forte l’intesa. Che siamo insieme.
Un organismo solo. Tutta la specie
la portiamo in noi. Dentro noi la salviamo.

A quella stretta
di un palmo col palmo di qualcuno
a quel semplice atto che ci è interdetto ora –
noi torneremo con una comprensione dilatata.
Saremo qui, più attenti credo. Più delicata
la nostra mano starà dentro il fare della vita.
Adesso lo sappiamo quanto è triste
stare lontani un metro.

Mariangela Gualtieri
Ho preso un biglietto.
Per rimanere.
Perché ad andare via sono capaci tutti.
E' restare la grande sfida. Nella paura, nell'attesa, nel dolore, nella fine di una relazione, nella solitudine. Invece di escogitare mille vie di fuga per andarsene. Da se stessi.
Così ho deciso di fermarmi. Il più possibile. Per scoprire cosa si nasconde dentro di me, rimanendo.
Solo dopo potrò muovere i passi del cambiamento.
Con questo biglietto speciale posso esplorare ogni angolo della mia interiorità ed ammirarne le meraviglie.
Vedo cascate di paure, montagne di timori, gocce di serenità e un oceano d'amore che mi mostrano i cammini da intraprendere.
Solo restando. Ad osservare cosa accade dentro di me ad ogni avvenimento della mia vita.
Fuggire mi farebbe perdere questo incredibile panorama e offuscherebbe la mia vista. Rischierei di mescolarmi con i panorami degli altri e di non trovare più la strada. Per tornare a casa: dentro di me.
Si può fuggire con i pensieri, con le parole, con gli sguardi, con i gesti, con i movimenti, con tutto il corpo. Ma è con il cuore che si resta.
Voglio regalarlo a tutti questo biglietto speciale.
E viaggiare insieme a chi decide di rimanere.
Nel luogo più importante: dentro se stessi.

(Elena Bernabei)
Ho preso un biglietto.
Per rimanere.
Perché ad andare via sono capaci tutti.
E' restare la grande sfida. Nella paura, nell'attesa, nel dolore, nella fine di una relazione, nella solitudine. Invece di escogitare mille vie di fuga per andarsene. Da se stessi.
Così ho deciso di fermarmi. Il più possibile. Per scoprire cosa si nasconde dentro di me, rimanendo.
Solo dopo potrò muovere i passi del cambiamento.
Con questo biglietto speciale posso esplorare ogni angolo della mia interiorità ed ammirarne le meraviglie.
Vedo cascate di paure, montagne di timori, gocce di serenità e un oceano d'amore che mi mostrano i cammini da intraprendere.
Solo restando. Ad osservare cosa accade dentro di me ad ogni avvenimento della mia vita.
Fuggire mi farebbe perdere questo incredibile panorama e offuscherebbe la mia vista. Rischierei di mescolarmi con i panorami degli altri e di non trovare più la strada. Per tornare a casa: dentro di me.
Si può fuggire con i pensieri, con le parole, con gli sguardi, con i gesti, con i movimenti, con tutto il corpo. Ma è con il cuore che si resta.
Voglio regalarlo a tutti questo biglietto speciale.
E viaggiare insieme a chi decide di rimanere.
Nel luogo più importante: dentro se stessi.

(Elena Bernabè)