08/12/2020
"Il giovane ingegnere"
Nella periferia di una grande città vi era una scuderia di auto da corsa.
I due titolari venivano dalla gavetta e, finalmente, avevano coronato il loro sogno.
Tutti in scuderia erano efficienti e preparati: piloti, tecnici, meccanici, una grande famiglia sempre pronta a
farsi in quattro.
Sebbene ci fossero qualità, voglia ed impegno, dopo anni i risultati sperati non arrivano.
Così viene chiamato un ingegnere esterno per mettere a punto una vettura che, con nuove prestazioni,
possa far ottenere ai sapienti piloti gli obiettivi tanto agognati.
L’ingegnere si mette al lavoro e dopo qualche tentativo e vari ritocchi tira fuori un prototipo dalle
caratteristiche molto performanti. Con l’auto pronta e l’eccitazione nel sangue il nostro progettista si
presenta in pista per far provare la vettur, ma le sue aspettative vengono brutalmente disattese quando i
proprietari gli svelano di non fidarsi della nuova auto: iloro piloti sono troppo importanti per rischiare un
incidente.
L’ingegnere, sicuro del fatto suo, prende tuta e casco, prova personalmente la vettura e dopo diversi giri di
pista scende dall’auto soddisfatto, ricevendo il plauso dei due imprenditori.
Il giorno seguente, tornato in pista, l’ingegnere è ansioso di vedere cosa l’auto è in grado di fare guidata dai
piloti esperti. La realtà che trova è totalmente differente:
il suo prototipo è ancora fermo nei box, i piloti stanno allenandosi con le vecchie vetture e i proprietari sono
intenti uno a riparare una vettura, l’altro a girare in pista al fianco di uno dei suoi piloti.
Mi ero dimenticato di dirvi che i due proprietari erano presenti in ogni attività, tanto preparati e competenti
quanto incapaci nell’arte del delegare. Tutto doveva essere supervisionato da loro.
Quando l’ingegnere riesce finalmente a parlare con loro gli viene risposto: “certo la macchina funziona,
anche bene, ma non ha mai vinto una gara. Non possiamo correre il rischio che non regga in una
competizione.”
Ancora una volta il tenace progettista non si perde d’animo e,avendo avuto una piccola carriera da pilota,
decide di sfruttare le sue vecchie doti per iscriversi ad alcune corse con l’auto da lui progettata ottenendo,
anche in questa occasione, buoni risultati. “Adesso è fatta” pensò e, forte dei suoi nuovi risultati ritorna alla
scuderia. Lì trova, come al solito, i due titolari intenti a occuparsi di tutto tranne che delle loro specifiche
mansioni: uno stava aiutando a scaricare del materiale in officina e l’altro era impegnato ad inserire dati al
PC insieme alla segretaria. Dopo aver ottenuto la loro attenzione chiese entusiasta: “Allora, dalla prossima
gara utilizzeremo il nuovo modello ? “. La risposta, assolutamente inaspettata, gli spegne l’entusiasmo:
“Certo, la macchina funziona, in gara va bene, ma per una macchina nuova ci vogliono nuovi piloti. Forma
una nuova squadra!.”
Di nuovo il paziente ingegnere accetta le richieste e si mette all’opera. Cerca e trova giovani guidatori di gokart ed inizia il training per renderli abili a pilotare la nuova auto. Dopo qualche mese viene convocato in
ufficio dai suoi titolari dove si sente dire: “Sono passati quasi sei mesi da quando ti abbiamo affidato
l’incarico di progettarci una vettura vincente, ma ancora nessun pilota ha vinto una gara con il tuo veicolo ”
Sebbene l’ingegnere pensasse di essere vittima di uno scherzo, la conclusione della frase fugò ogni suo
dubbio “… questa azienda si mantiene su risultati concreti. Ti abbiamo ingaggiato per ottenerne, ci avevi
promesso una soluzione efficace ed ad oggi non abbiamo ancora vinto nulla.”
…..
quale epilogo vi piace di più ?
a) L’ingegnere viene licenziato e inizia a collaborare con una scuderia concorrente
b) I due imprenditori si accorgono dei loro errori e danno fiducia al giovane ingegnere
c) L’ingegnere fonda una propria squadra con i piloti che aveva formato