Opificio Liberi Intenti

Opificio Liberi Intenti Coaching and Counseling
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❓❓ Problemi di ANSIA ❓❓4 cose sull’ANSIA che forse non sai e che possono cambiarti la vita 🟢    L’ANSIA non è una Emozio...
13/01/2023

❓❓ Problemi di ANSIA ❓❓

4 cose sull’ANSIA che forse non sai e che possono cambiarti la vita

🟢 L’ANSIA non è una Emozione ma un sentimento o uno stato d’animo

🟢 Le emozioni sono risposte fisiologiche non controllabili di brevissima durata
(circa 90 secondi) determinate da uno “stimolo” reale e contingente

🟢 I sentimenti e gli stati d’animo sono creati dalla nostra mente come ricordo
o evocazione di uno “stimolo”

🟢 Essendo l’ANSIA creata dalla nostra mente possiamo allenarci per fare in
modo di non crearla

Ti sembra troppo facile?
Vuoi saperne di più?
Contattami ❗️

Chi è un mental coach?• Una persona che studia i processi della mente in modo da poter allenare le persone ad usare al m...
05/01/2023

Chi è un mental coach?
• Una persona che studia i processi della mente in modo da poter allenare le persone ad usare al meglio il proprio potenziale.

Cosa faccio?
• Alleno la tua mente attivandone e sviluppandone le capacità
• Favorisco ed incoraggio la creazione processi mentali utili a raggiungere gli obiettivi desiderati
• Elimino le convinzioni limitanti che bloccano o rallentano i tuoi processi mentali

Cosa otterrai?
• Maggiore consapevolezza di te
• Più autostima
• Focus su quello che davvero conta per te
• Strumenti necessari per raggiungere i tuoi obiettivi
• ….
• E tanto altro

Tanti auguri di buone feste
24/12/2022

Tanti auguri di buone feste

28/11/2022

Alla facoltà di medicina, il professore si rivolge ad uno studente e gli chiede:

- "Quanti reni abbiamo?"

- "Quattro!", risponde lo studente.

- "Quattro?", replicò il professore, arrogante; di quelli che provano piacere nel calpestare gli errori degli altri.

- "Portate un po' d'erba, perché abbiamo un asino in sala", ordinò il professore al suo assistente.

- "E per me un caffè!", replicò lo studente all'assistente del maestro.

Il professore si arrabbiò a tal punto che espulse l'alunno dall’aula.
Lo studente era, l'umorista Aparicio Torelly Aporelly (1895-1971), noto come il ′′ Barone de ltararé ".
All'uscita dall'aula, ancora lo studente ebbe l'audacia di correggere il furioso professore: "Mi ha chiesto quanti reni abbiamo? 'Abbiamo' quattro reni: due miei e due suoi.
“Abbiamo” è un'espressione usata per il plurale. Buon appetito e si goda l'erba".
La vita richiede molta più cultura e capacità di ragionare che conoscenza.
Non serve a nulla una laurea se non sai parlare e ragionare, specialmente se pretendi di insegnare!

📝Sentimenti Moderni

Fatti una domanda senza avere già la risposta in testa !Pensa fuori dagli schemi, esplora possibilità diverse, guarda co...
04/02/2022

Fatti una domanda senza avere già la risposta in testa !
Pensa fuori dagli schemi,
esplora possibilità diverse,
guarda cose che altri non vedono.
Sii curioso.

25/12/2021
Ti capita di sentirti in questa condizione ?Alimentare o anche persistere in una condizione del genere è destabilizzante...
07/12/2021

Ti capita di sentirti in questa condizione ?
Alimentare o anche persistere in una condizione del genere è destabilizzante per il nostro equilibrio psicofisico.
Un amico o una amica sono sicuramente importanti ma affidarsi ad un professionista è la scelta giusta.
Basta stare male contattami ed insieme allenteremo quel cappio.

Domande di qualità aiutano !!!
24/07/2021

Domande di qualità aiutano !!!

Quando il normale senso di sazietà che sopraggiunge al dilatarsi delle pareti addominali al livello dello stomaco non ar...
08/04/2021

Quando il normale senso di sazietà che sopraggiunge al dilatarsi delle pareti addominali al livello dello stomaco non arriva, molto probabilmente il senso di fame è in atto per mascherare qualcos’altro. Cioè cerchiamo di colmare con il cibo un senso di “fame” che deriva da altri tipi di mancanze: abbiamo bisogno di riempire un senso di vuoto.
Va premesso che fisiologicamente il senso di vuoto produce stress, lo stress produce l’aumento di cortisolo in circolo e, con esso, l’aumento dell’appetito; meccanismo questo che può sfociare anche in patologie importanti partendo dalla bulimia nervosa fino ad arrivare binge-eating.
Stante ciò, cosa possiamo fare per riportare lo stimolo della fame nei ranghi di una corretta esigenza fisiologica primaria da soddisfare in modo sereno ed equilibrato?
Innanzitutto è importante porre attenzione allo stimolo stesso, riconoscere quando si cerca il cibo come “altro” rispetto al suo naturale e fisiologico ruolo di apporto nutrizionale: in modo specifico riguardante la quantità di cibo ingerita e/o la frequenza.
Parallelamente, nel momento in cui ci accorgiamo di mangiare al di là del mero nutrimento ma più per la ricerca di un qualsivoglia senso di appagamento, allora è utile porsi qualche domanda su cosa ci manca, di cosa abbiamo realmente bisogno: di cosa ho “FAME”( e non parlo di cibo) in questo momento?
Questi semplici atteggiamenti sono il primo passo per rendersi consapevoli che qualcosa non quadra, che qualcosa sfugge al processo di nutrizione atto al mantenimento del nostro organismo. Molte volte questa attenzione basta da sola a far rientrare tale processo nei canoni della nutrizione dell’organismo, in altri c’è bisogno di un aiuto esterno da parte di un esperto per farsi aiutare nel risolvere questa anomalia.
Vuoi saperne di più?
Hai qualche domanda ?
Vuoi aggiungere un tuo commento ?
Scrivici e saremo lieti di approfondire con te questo argomento.

Auguri
04/04/2021

Auguri

“Se tu fossi al posto mio, che cosa faresti ?” A chi non è capitato almeno una volta di fare, o sentirsi fare questa dom...
03/04/2021

“Se tu fossi al posto mio, che cosa faresti ?” A chi non è capitato almeno una volta di fare, o sentirsi fare questa domanda?
Questo interrogativo che risulta essere tanto innocuo ed empatico a prima vista è, in realtà, una trappola mortale sia per chi lo chiede che per chi ha la sventura di rispondere.
Vediamo perché.
Quando chiedi a qualcuno (che non sei tu) di mettersi nei tuoi panni e di darti la sua versione circa gli eventi/problema/situazione stai letteralmente chiedendo l’impossibile!
Se ci pensi bene tu vorresti avere una soluzione, utile per te, per un problema hai tu, da parte di una persona che non sei tu. Sembra un gioco di parole ma in realtà è un labirinto da cui non si esce vivi.
Cosa rispondere quindi ad una simile domanda? semplice !
“Io non sono te e quasi sicuramente le soluzioni che posso indicarti non sono utili per te come lo sono per me”.
Per aiutare chi ti pone questa domanda serve quindi un ascolto attento ed empatico, ricco di domande aperte che possano fare luce e chiarezza sull’argomento senza per questo pilotarne la soluzione. In questo modo si induce chi ha il problema a vederlo da più angolazioni e punti di vista possibili e quindi favorire la formulazione della migliore strategia (PER LUI) da porre in essere.
Ti risuona questo scritto ?
Non sei d’accordo ?
Vuoi aggiungere altro ?
Scrivici e saremo lieti di condividere con te.

“Basta  che non si sappia in giro !!! “A chi non è mai capitato, almeno una volta nella vita, di esclamare, anche solo n...
25/03/2021

“Basta che non si sappia in giro !!! “
A chi non è mai capitato, almeno una volta nella vita, di esclamare, anche solo nella propria mente, questa frase ?
A pensarci bene tale affermazione sancisce quanta importanza diamo al mondo che ci circonda, indistintamente, comprese le persone che neppure conosciamo o, addirittura, delle quali non nutriamo alcuna stima. Al contempo stiamo dicendo a noi stessi che non valiamo quanto gli altri. Eh sì, certo, perché tutto quello che “nessuno” deve sapere, TU LO SAI !
Ti sei mai chiesto quanto fa male, quanto è doloroso e pesante tenersi sulle spalle il fardello di tale segreto? Ti sei mai chiesto se questo atteggiamento è utile? Meglio vivere con il senso di colpa e nella costante paura che “si venga a sapere” o ammettere il proprio errore e andare avanti?
Darsi importanza significa questo: significa volersi bene e fare la cosa più utile per se stessi. Abbandonare l’infantile idea di cercare di essere sempre bravi e perfetti e accettare, da adulti, le proprie mancanze e debolezze. Solo così, con la consapevolezza di aver commesso delle azioni poco utili, si può iniziare a trarne vantaggio e beneficio per la propria crescita personale. Citando Carl Rogers, psicoterapeuta statunitense “Esiste un curioso paradosso: quando mi accetto così come sono, allora posso cambiare”. Quindi riconoscere i propri errori ed accettare ciò che si è fatto è la base per andare avanti nel nostro percorso di crescita personale.
Ti sembra impossibile? Ti do una buona notizia, si può fare, è un lavoro impegnativo e sfidante ma sicuramente fattibile.
Se queste righe ti hanno stuzzicato la curiosità, allora sei già sulla buona strada !!!
Se vuoi condividere il tuo pensiero, se hai delle domande o vuoi arricchirci con una tua esperienza, rispondi al post.

A CHE COSA PRESTI ATTENZIONE?Ti capita di non riuscire ad ottenere quello che vuoi?Ti sembra che manchi sempre qualcosa ...
18/03/2021

A CHE COSA PRESTI ATTENZIONE?

Ti capita di non riuscire ad ottenere quello che vuoi?
Ti sembra che manchi sempre qualcosa per essere completamente appagato?
Ti sei mai chiesto cosa è che attira la tua attenzione? Quali sono i tuoi pensieri mentre fai le cose quotidiane?
La nostra energia si concentra più su quello che pensiamo e attira la nostra attenzione che su quello che facciamo fisicamente. Quindi se durante la giornata ti ritrovi a pensare cose che non sono in linea con i tuoi progetti e obiettivi vuol dire che stai letteralmente disperdendo le tue energie. Lo so, è umano.
Per questo di dico di farci attenzione e … spostare l’attenzione su ciò che vuoi.
Rifletti e fai attenzione a quante volte ti ritrovi a far pensieri che ti distraggono da quello che stai facendo o, addirittura, che ti fanno stare male.
Se inizi a farci caso ti stupirai di quanto spesso ciò accada.
Bene, ora che hai iniziato a farci caso, cosa puoi fare per ridurre queste interferenze?
SEMPLICE, poniti mentalmente questa domanda: “la cosa a cui sto pensando in questo momento mi è utile per … (quello che sto facendo, ottenere i risultati voluti, risolvere il problema che sto affrontando, etc.)
Prova a fare questo piccolo GRANDE esercizio e vedrai quanto le cose inizieranno a prendere una piega completamente diversa.
Se ti fa piacere puoi scrivermi per farmi sapere questo atteggiamento ti è stato utile o per farmi qualche domanda.

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COVID 19 e ADOLESCENTIDavanti a video e foto di assembramenti di giovani davanti al bar è facile ritrovarsi ad esclamare...
14/03/2021

COVID 19 e ADOLESCENTI

Davanti a video e foto di assembramenti di giovani davanti al bar è facile ritrovarsi ad esclamare che gli adolescenti sono impulsivi e inconsapevoli dei rischi che corrono.
È vero, lo sono! C’è per questo una spiegazione scientifica.
Nel cervello degli adolescenti la regione della corteccia prefrontale, l’area del cervello che si occupa del processo decisionale e dove avvengono i processi logici, è ancora in via di formazione. Questa è l’area che ci permette di pensare prima di agire.
Sarah-Jayne Blakemore, docente di neuroscienze cognitive, ha studiato a fondo il cervello degli adolescenti. Nei suoi studi afferma che il cervello muta e cresce continuamente e che, negli adolescenti, è sviluppato circa dell’80%. Ragionamento pianificazione e giudizio, collegati al pieno sviluppo dei lobi frontali, raggiungono la loro piena maturazione tra i 25 ed i 30 anni.
Gli Adolescenti, quindi, sono si responsabili e giudiziosi ma un work-in-progress che deve essere supportato e sostenuto dal mondo degli adulti interessati alla loro crescita ed al loro benessere.
In questo momento storico, parlando di Coronavirus, la connessione tra adulti ed adolescenti è basilare. Un mondo adulto che invece di giudicare dall’alto in basso possa fornire linee di consapevolezza rese semplicemente più corpose e solide dall’avvenuto completamento dello sviluppo neuronale.
Gli adulti sono chiamati ad aiutare i ragazzi a prendere decisioni più utili per loro e gli altri grazie alle loro funzioni celebrali completamente sviluppate, con l’empatia ed il tatto richiesti per questo compito.
Come ottimizzare questo periodo di isolamento forzato ?
• È essenziale che gli educatori/genitori/adulti di riferimento adattino le regole alla situazione attuale ponendo limiti e norme condivise: il dialogo è fondamentale.
• Trasformare quello che viene visto come una forzata imposizione in una risorsa per riscoprire il lato umano/creativo/solidale insito in ognuno di noi, proponendo ed attutando attività atte a valorizzare queste attitudini.
Questo periodo, se impiegato al meglio, sarà una magica risorsa per riscoprire o/e implementare il piacere di stare insieme, interagire e condividere attraverso uno scambio reciproco fatto di ASCOLTO, ACCETTAZIONE, ASSENZA DI GIUDIZIO.

Sii tu il regista della tua vita !!
11/03/2021

Sii tu il regista della tua vita !!

"Chi dice che una cosa è impossibile,non dovrebbe disturbare chi la sta facendo."(Albert Einstein)
09/12/2020

"Chi dice che una cosa è impossibile,
non dovrebbe disturbare chi la sta facendo."

(Albert Einstein)

"Il giovane ingegnere"Nella periferia di una grande città vi era una scuderia di auto da corsa.I due titolari venivano d...
08/12/2020

"Il giovane ingegnere"

Nella periferia di una grande città vi era una scuderia di auto da corsa.
I due titolari venivano dalla gavetta e, finalmente, avevano coronato il loro sogno.
Tutti in scuderia erano efficienti e preparati: piloti, tecnici, meccanici, una grande famiglia sempre pronta a
farsi in quattro.
Sebbene ci fossero qualità, voglia ed impegno, dopo anni i risultati sperati non arrivano.
Così viene chiamato un ingegnere esterno per mettere a punto una vettura che, con nuove prestazioni,
possa far ottenere ai sapienti piloti gli obiettivi tanto agognati.
L’ingegnere si mette al lavoro e dopo qualche tentativo e vari ritocchi tira fuori un prototipo dalle
caratteristiche molto performanti. Con l’auto pronta e l’eccitazione nel sangue il nostro progettista si
presenta in pista per far provare la vettur, ma le sue aspettative vengono brutalmente disattese quando i
proprietari gli svelano di non fidarsi della nuova auto: iloro piloti sono troppo importanti per rischiare un
incidente.
L’ingegnere, sicuro del fatto suo, prende tuta e casco, prova personalmente la vettura e dopo diversi giri di
pista scende dall’auto soddisfatto, ricevendo il plauso dei due imprenditori.
Il giorno seguente, tornato in pista, l’ingegnere è ansioso di vedere cosa l’auto è in grado di fare guidata dai
piloti esperti. La realtà che trova è totalmente differente:
il suo prototipo è ancora fermo nei box, i piloti stanno allenandosi con le vecchie vetture e i proprietari sono
intenti uno a riparare una vettura, l’altro a girare in pista al fianco di uno dei suoi piloti.
Mi ero dimenticato di dirvi che i due proprietari erano presenti in ogni attività, tanto preparati e competenti
quanto incapaci nell’arte del delegare. Tutto doveva essere supervisionato da loro.
Quando l’ingegnere riesce finalmente a parlare con loro gli viene risposto: “certo la macchina funziona,
anche bene, ma non ha mai vinto una gara. Non possiamo correre il rischio che non regga in una
competizione.”
Ancora una volta il tenace progettista non si perde d’animo e,avendo avuto una piccola carriera da pilota,
decide di sfruttare le sue vecchie doti per iscriversi ad alcune corse con l’auto da lui progettata ottenendo,
anche in questa occasione, buoni risultati. “Adesso è fatta” pensò e, forte dei suoi nuovi risultati ritorna alla
scuderia. Lì trova, come al solito, i due titolari intenti a occuparsi di tutto tranne che delle loro specifiche
mansioni: uno stava aiutando a scaricare del materiale in officina e l’altro era impegnato ad inserire dati al
PC insieme alla segretaria. Dopo aver ottenuto la loro attenzione chiese entusiasta: “Allora, dalla prossima
gara utilizzeremo il nuovo modello ? “. La risposta, assolutamente inaspettata, gli spegne l’entusiasmo:
“Certo, la macchina funziona, in gara va bene, ma per una macchina nuova ci vogliono nuovi piloti. Forma
una nuova squadra!.”
Di nuovo il paziente ingegnere accetta le richieste e si mette all’opera. Cerca e trova giovani guidatori di gokart ed inizia il training per renderli abili a pilotare la nuova auto. Dopo qualche mese viene convocato in
ufficio dai suoi titolari dove si sente dire: “Sono passati quasi sei mesi da quando ti abbiamo affidato
l’incarico di progettarci una vettura vincente, ma ancora nessun pilota ha vinto una gara con il tuo veicolo ”
Sebbene l’ingegnere pensasse di essere vittima di uno scherzo, la conclusione della frase fugò ogni suo
dubbio “… questa azienda si mantiene su risultati concreti. Ti abbiamo ingaggiato per ottenerne, ci avevi
promesso una soluzione efficace ed ad oggi non abbiamo ancora vinto nulla.”

…..
quale epilogo vi piace di più ?
a) L’ingegnere viene licenziato e inizia a collaborare con una scuderia concorrente
b) I due imprenditori si accorgono dei loro errori e danno fiducia al giovane ingegnere
c) L’ingegnere fonda una propria squadra con i piloti che aveva formato

Le Due MadriCecilia guarda negli occhi Serena. Serena abbassa lo sguardo mentre le chiede scusa.Cecilia è la madre di Sa...
25/11/2020

Le Due Madri

Cecilia guarda negli occhi Serena. Serena abbassa lo sguardo mentre le chiede scusa.
Cecilia è la madre di Sara. Serena è la madre di Davide. Davide ha ucciso Sara.
Cecilia ha bisogno di sapere cosa abbia portato Davide ad uccidere la sua “bambina”. Serena continua a chiederle scusa, senza riuscire a darle questa risposta.
Cecilia e serena hanno la consapevolezza di aver perso i propri figli. Cecilia per mano di Davide, Serena per mano di Davide.
“Lo amava così tanto” dice Cecilia a Serena.
“ Eppure la amava così tanto !” replica la madre di Davide.
Parlano di amore le due madri e, mentre lo fanno, sanno che non si può morire a causa dell’amore. Sanno che non si può uccidere per amore.
“Forse avremmo potuto fare qualcosa affinchè ciò non accadesse” … dicono l’una all’altra.
“Forse avremmo potuto ascoltare, senza fare domande, senza dare consigli. Avremmo dovuto ascoltare !”

Questo è il giorno che ci spinge ad ascoltare, senza giudicare, il silenzio creato da ciò che “amore” non è mai stato!

In occasione della giornata della ricerca sulla cura del cancro voglio dare il mio contributo offrendo, a chi si trova a...
05/11/2020

In occasione della giornata della ricerca sulla cura del cancro voglio dare il
mio contributo offrendo, a chi si trova a dover vivere questa realtà, approcci mentali e
punti di vista alternativi per riuscire a convivere meglio con la malattia, sfruttando al
massimo le risorse psico-emozionali utili per affrontare tale condizione.

Partiamo con il chiamare le cose con il proprio nome. Appellativi del tipo: “il brutto
male”, “la macchia”, “la malattia”, “la cosa”, etc… non aiutano il cervello poiché la
mente mal sopporta ciò che è indefinito.
Chiamiamolo con il suo nome: “Tumore” o “Cancro”, altrimenti l’umana tentazione
di rifuggire da ciò che ci spaventa invece di ridurre il timore lo trasforma in terrore.

La mente lo registra come: “è così grave che non si può pronunciare il suo nome”.
Stesso effetto ha sulla mente l’atteggiamento opposto, frasi come: “sai quanti ce
l’hanno fatta”, “stai benissimo”, “tu sei forte e ce la farai”, “non c’è motivo di
preoccuparsi”, etc… , la mente lo registra come: “è così grave che non può essere vero, è
una sciocchezza”.

Queste frasi banalizzanti provocano, molto spesso, nel malato la sensazione di non
essere accolto e compreso o di non poter esprimere apertamente il suo vero dolore e
disagio.

Spero che queste riflessioni siano utili ai malati di Tumore e alle persone ad essi
vicine, affinché possano affrontare al meglio le prove che questa malattia impone
mentre la ricerca prosegue il suo cammino, costante e tenace, imponendo la sua forza
inarrestabile donando speranza a chi ha ed ha avuto a che fare con il Tumore. 💪🏻💙
Ai malati ed ai loro familiari la ricerca parla di Vita. 🥼🌹

Indirizzo

Via F. Lavanga, 130
Formia
04023

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